Il ristorante di cucina africana occidentale Chishuru a Fitzrovia, Londra, della chef e proprietaria Adejoké (Joké) Bakare, ha ottenuto la stella Michelin in tempi record. Un grande traguardo per le donne e per la cultura gastronomica del suo paese, che fa breccia in Inghilterra.
Foto di copertina: @Harriet Langford
La storia
Si trova a Londra, ma propone piatti ispirati alla cultura gastronomica dell’Africa occidentale: il ristorante Chishuru è stato appena premiato con una stella Michelin, e la vittoria segna un momento storico per la chef e proprietaria, Adejoké (Joké) Bakare, che ora festeggia il traguardo di essere la prima chef nera stellata del Regno Unito (e solo la seconda in assoluto al mondo).
Joké ha originariamente aperto Chishuru in un pop up a Brixton nel settembre 2020, e ha rapidamente guadagnato popolarità grazie a Jay Rayner (noto critico britannico da sempre in forze al The Guardian), che descrive il suo menu come "pieno di calore, vigore e gusto”. Non sorprende, dunque, che il ristorante sia mutato in un’insegna permanente a settembre del 2023.
Meno di sei mesi dopo aver aperto la sua sede definitiva, Chishuru è uno dei ristoranti più “chiacchierati” di Londra. La Guida Michelin dichiara che ha contribuito a mettere sotto i riflettori la cucina africana, migliorando notevolmente l’offerta culinaria del Regno Unito. Il giudizio sul cibo? “I piatti, deliziosi, soddisfacenti e ricchi di sapore, sono caratterizzati da una sapiente selezione di spezie e le salse rappresentano un punto di forza, sia che si tratti di scotch bonnet con ekuru, sia che si tratti di cipolla caramellata e limone con yassa di faraona. Il tutto accompagnato da un servizio cordiale e da un'atmosfera divertente”, si legge sul sito della Guida. Del resto, Joké è stata nominata tra le "100 donne più influenti nell'ospitalità" da Code nel 2022, selezionata come "Innovatrice dell'anno" ai GQ Food & Drink Awards 2022 ed eletta come "Chef to Watch" ai National Restaurant Awards 2023.
Joké e il suo team vogliono proporre una cucina autentica e profondamente legata alle usanze delle popolazioni africane, con combinazioni di sapori che vi faranno tornare per il solo desiderio di gustarle ancora una volta. Le pietanze hanno un prezzo molto ragionevole: a pranzo, ad esempio, si spendono fra le 35 e le 40 sterline a persona, complice un menu fisso a tariffa ridotta che va incontro alle esigenze dei lavoratori.
La formula lunch include portate quali la tortina di riso fermentato croccante con funghi affumicati (sotto, in foto) o quella di mais (cremosa e leggera) con cocco, salsa di datteri e tamarindo. Per dessert, ci si gode un gelato paradisiaco al fonio (un cereale dell'Africa occidentale dal sapore che vira leggermente verso la nocciola) con crema pasticcera alla carruba, pralinato di arachidi e cocco croccante.
La sera il ristorante offre un solo menu degustazione, più articolato e ambizioso, che costa 75 sterline a persona. Comunque molto meno della maggior parte dei ristoranti stellati in città. Quanto al beverage, la chef assicura: “La nostra carta dei vini è composta esclusivamente da piccoli produttori francesi. Abbiamo una breve lista di cocktail che ideiamo e realizziamo personalmente, utilizzando ove possibile ingredienti dell'Africa occidentale, e offriamo anche cocktail analcolici, soft drink e birra”.