Tom Kerridge prosegue la battaglia per difendere i prezzi della cucina di qualità: a detta dello chef, il vero problema sarebbero i cibi e i menu economici, capaci di occultare materie prime scadenti e poca attenzione al personale.
La notizia
Dopo il “Fish&chips Gate” che lo scorso anno ha fatto insorgere il web -e non solo- per le (famigerate) 35 sterline dell’iconico piatto d’Oltremanica, il celebre chef britannico Tom Kerridge torna a parlare e, soprattutto, a giustificare i prezzi dei suoi menu.
"Il nostro sistema alimentare è in una situazione davvero pessima; le persone si chiedono costantemente: 'Perché questo piatto è così costoso?'. Ciò che dovremmo chiederci, invece, è: 'Perché il cibo è così economico?' Se le persone conoscessero i processi per allevare e poi vendere un pollo a buon mercato, sarebbero inorridite. Non si tratta solo del benessere degli animali e di tutto ciò che si produce in serie, ma, soprattutto della qualità -e la qualità costa. Dobbiamo essere coraggiosi e orgogliosi dei nostri prodotti”, ha dichiarato Kerridge al Financial Times.
Talentuoso, determinato e, spesso, anche testardo, lo chef dell' Hand & Flowers, unico pub aver ricevuto due stelle Michelin, e di altri sei ristoranti nel Regno Unito, porta avanti la sua battaglia per sensibilizzare e far capire al pubblico il perché degli elevati costi di certi piatti. È già da diversi anni, infatti, che Kerridge con le sue dichiarazioni, più o meno eclatanti, mira a far comprendere anche ai non addetti al settore che certi prezzi celano un discorso più profondo che va ben oltre la qualità della materia prima o della sua lavorazione, ma riguarda il concetto di sostenibilità.
Una sostenibilità che per lo chef passa soprattutto attraverso la giusta ed equa retribuzione del personale. “Gli ingredienti di alta qualità e il servizio di uno staff altamente qualificato meritano di essere pagati adeguatamente. Per me è fondamentale creare un ambiente in cui le persone si sentano a proprio agio e siano fiduciose di poter crescere. Quel che conta non sono sempre e solo i soldi, ma l'opportunità di progredire a livello personale e professionale”.
Da sempre Kerridge è molto attento e scrupoloso nei confronti dei suoi dipendenti, tanto che già da tempo garantisce al suo team stipendi sopra la media, oltre ad un sistema di welfare e alla divisione dei profitti. “Quando arrivano i profitti, il personale ne riceve una percentuale. Se facciamo bene, vuol dire che loro fanno bene. L'azienda è come una famiglia”, dichiarava qualche tempo fa al sito Racconteur.
Foto tratte dal sito ufficiale dello chef