A Parigi la leggenda si chiama Tour d'Argent: qui l’anatra à la presse si esegue ancora come voleva Frédéric Delair e il fortunato ospite la riceve insieme al certificato del numero di serie, che ha ormai superato il milione. Ma dopo 15 mesi di ristrutturazione, lo stabilimento, nelle stesse mani da 3 generazioni, guarda al futuro con atmosfere tutt’altro che stantie.
Foto di Copertina: @SCOOP-PARIS MATCH-Eric Garault
La notizia
Il film Ratatouille rappresenta solo un capitolo nella lunga storia della Tour d’Argent, leggendario ristorante affacciato sulla Senna e su Notre Dame, che sarebbe il più antico di Francia, datato addirittura 1582. Si narra che qui il re Enrico III avrebbe per la prima volta preso in mano una forchetta, iniziando a popolarizzarne l’uso. Ma gli storici storcono il naso, ricordando come i primi locali del genere siano nati intorno al 1760 e si siano poi diffusi con la rivoluzione francese; la prima menzione risalirebbe tra l’altro al XVIII secolo. Si sarebbe trattato di un’umile taverna, difficilmente frequentata da sovrani.
Ma la proprietà insiste, scrive BBC: in tutto farebbero 442 anni di storia, e non sarebbe l’unico numero importante. In cantina riposano 300mila bottiglie, compresa una rarissima collezione di vini pre-rivoluzionari, nascosti ai nazisti erigendo un muro; poi c’è lui, il celebre “canard à la presse”, ricetta iconica che fa la gloria dello stabilimento. Ancora oggi viene eseguita come voleva nell’Ottocento il suo creatore Frédéric Delair: il volatile viene scalcato in aria, poi la carcassa è spremuta nella pressa e il suo succo viene ridotto con Porto e Cognac. Ogni ospite riceve poi un certificato con il numero di serie dell’anatra servita (è stato ormai largamente superato il milione).
Si è quindi parlato a ragione di “rinascimento”, quando il ristorante ha riaperto le porte dopo 15 mesi di restauro nello scorso mese di agosto, in forme bellamente rinnovate, con il bar al piano terra, le suite di lusso, la terrazza sul tetto e una cucina spalancata sulla sala. Già nel 1936 era stato rinnovato da André Terrail, che lo aveva spostato dal piano terra fino al sesto, con le sue vedute panoramiche. “Il nostro fine è ampliare l’esperienza Tour d’Argent”, rivendica ora il nipote André Terrail, figlio di Claude, attore mancato e campione di polo, sport cui è stato dedicato il Cognac bar. Proprio lui ebbe l’idea di pagare l’illuminazione della cattedrale, in modo da fornire agli ospiti una vista unica, come testimoniano le bollette degli anni ’50.
A immortalare il ristorante prima dei lavori è stato Brad Bird, regista di Ratatouille, che ne ha riprodotto luci e atmosfere, carrello dei formaggi e divise nel 2007. Oggi il ristorante ha una stella Michelin, ma resta un’esperienza imperdibile per gli appassionati, famelici di affondare la forchetta nella storia: qui sono stati tre i macaron dal 1933 al 1996, record assoluto per la guida rossa. Ma la storia continua…