Tutti pazzi per il Mirliton, un tipico biscotto di Pont-Audemer tornato in auge grazie all’antica ricetta di famiglia del pasticcere Nicolas Lepenant.
La notizia
Un piccolo biscotto a forma di sigaretta che racchiude una storia centenaria: è il Mirliton, dolce tipico di Pont-Audemer nel distretto di Eure, in Normandia. La nascita di questa curiosa cialda dalla forma cilindrica risale al 1340, quando la creatività di Guillaume Tirel (detto Taillevent), cuoco dei re di Francia Carlo V e Carlo VI, nonché autore del libro di cucina medievale Le Viandier, lo inventò in omaggio alla sua città natale.Con il susseguirsi dei secoli, però, se ne persero le tracce fino al 2014. Tutto finché, durante una puntata di un programma televisivo francese, Nicolas Lepenant, pasticcere da tre generazioni e originario proprio di Pont -Audemer, in una prova in cui veniva chiesto di presentare delle specialità regionali ha rispolverato il tipico dolce della sua cittadina, seguendo una ricetta di famiglia tramandata di generazione in generazione.
L’idea ha riscosso subito un enorme successo riportando in auge il Mirliton, che oggi si trova in tutte le pasticcerie di Pont-Audemer. “E’ una prelibatezza che tutti i turisti vogliono assaggiare, perché hanno sentito parlare della sua storia antichissima. Da quando lo abbiamo mostrato in tv, tutti lo cercano e le vendite sono aumentate a dismisura”, spiega Ludovic Deschamps, braccio destro di Lepenant.
Ma come si prepara? Il biscotto, arrotolato ancora caldo attorno a un bastoncino per dargli la classica forma a sigaretta, viene farcito con una generosa crema a base di burro. Le estremità vengono poi immerse nel cioccolato.
La ricetta originale, va da sé, non prevedeva quest’ultimo passaggio: nel Medioevo il cacao non era ancora arrivato nel Vecchio Continente, ma la pasticceria ha voluto aggiungerlo per rendere il dolce ancor più goloso. Così, la versione con il cioccolato è stata certificata nel 2019 con un documento sottoscritto dal municipio di Pont-Audemer. Tutto bene quel che finisce bene!
Fonte: leparisien.fr
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