Dal 4 al 6 ottobre 30 chef hanno raccontato l’Italia fuori dalle rotte già battute: il loro entroterra, singolare e plurale, si è configurato come un conservatorio di sensazioni e di memorie, dal quale è impossibile prescindere per costruire la contemporaneità.
Foto di copertina: credits Nico Boccia Studio
L'evento
Entroterra, anno primo. È stata un successo la prima edizione della manifestazione ideata da Cristian Torsiello, chef di Osteria Arbustico, tenutasi dal 4 al 6 ottobre in diverse location attorno alla base di Paestum.
Ha riunito 30 chef in 6 cene itineranti per l’Alto Sele e l’Alto Cilento, raccontando 60 storie nel quadro di 6 laboratori. L’intenzione era quella di uscire dalle rotte già battute delle solite destinazioni per scoprire nuovi paesaggi anche sensoriali, distanti dai cliché turistici.
L’impressione che se ne ricava è quella di entroterra singolari e plurali, gelosamente abbarbicati alla loro inconfondibile identità. Veri e propri conservatori delle civiltà e del gusto, come la deliziosa Valva, paese di Torsiello: poco più di mille abitanti che però non ci pensano proprio a fare le valigie, lasciando le loro stradine linde e panoramiche per cui scorrazzano i bambini, mentre robuste signore preparano i cavatelli dietro porte spalancate, a pochi metri da uno dei giardini più belli d’Italia, quello di Villa d’Ayala.
“Riporto alla memoria l’immagine di una masseria in pietra arroccata nel cuore del comune di Colliano, l’aroma della terra, il fuoco che ardeva, il calore che irradiava: rimane indelebile in me l’odore delle patate e del mais bolliti che venivano preparati per l’alimentazione, non solo della famiglia, ma anche degli animali, a testimoniare quello spirito simbiotico fatto di elementi, ambienti e creature viventi. Entroterra, per me, vuol dire ‘condivisione’. È più di un luogo, è un mondo di storie”, scrive nella presentazione Torsiello, allievo ormai emancipato di Niko Romito e Valeria Piccini (presente alla manifestazione per la sua Maremma), fra i migliori giovani chef del sud Italia.
“Siamo soddisfatti per l’adesione alle cene: nonostante cadessero a metà settimana, in piccoli centri e fuori stagione, hanno registrato un’affluenza importante. La cosa più bella è stata lo spirito di adattamento degli chef a strutture diversissime, dal castello storico all’agriturismo familiare. Sono rimasti piacevolmente sorpresi anche dagli artigiani, credendo e puntando su di noi, un cavallo al suo esordio. L’idea ci è venuta all’inizio dell’anno, riflettendo sul fatto che in Campania si tengono eventi importanti, tutti però ubicati sulla costa o sulle isole. Manca una montagna vocata allo sci, quindi si pensa subito alle zone costiere. Queste invece sono aree a riflettori spenti, toccate al massimo da eventi popolari, che era interessante comunicare. Gli chef sono stati selezionati secondo origini e luoghi di attività, tanti amici e persone che già conoscevamo, con l’eccezione di Edoardo Tilli, che ha aderito volentieri. Per me una rivelazione”.
C’erano pasticcieri come Carmen Vecchione, pizzaioli come Cristian Santomauro, tanti ragazzi giovani che magari non sono ancora emersi. Fra i nomi noti, Errico Recanati, Vitantonio Lombardo, Pasquale Laera, Cristiano Tomei, una nutrita pattuglia calabrese comprendente Nino Rossi e Antonio Biafora, Gianluca Gorini, Angelo Sabatelli, Antonio Zaccardi, Luigi Lepore, Luciano Monosilio e Domenico Marotta (assente l’Umbria, entroterra per definizione); in accompagnamento, fra gli altri, i vini identitari di Luigi Maffini.
“Eventi come questo in passato mi hanno dato visibilità e restituirla mi è apparso doveroso. Ci sarà sicuramente una seconda edizione, con puntate fuori regione: l’idea è quella di estendere l’evento fino alle tre stelle, con cene anche a inizio e fine settimana, su un territorio più vasto. Poi vorrei renderlo vivo un po’ tutto l’anno, inserendo attività collaterali e spostandoci in modo da coinvolgere anche cuochi di trattoria e massaie. Concludo ringraziando tutti coloro che hanno partecipato e i membri della mia squadra, che non si sono mai risparmiati”.