Conquistare una stella Michelin in pochi mesi può non bastare per strappare un contratto dignitoso e consolidare un ristorante vincente: è la storia di David Fisher e Serena Chow Fisher, chef e pasticcera del ristorante Marlena a San Francisco, definitivamente chiuso per un pugno di dollari.
Tempi duri per la ristorazione, in Italia e non solo. Dagli Stati Uniti, per dirne una, arriva la storia di David Fisher e Serena Chow Fisher, rispettivamente chef e pasticciera del ristorante Marlena di San Francisco, California. Che ci fosse qualche problema con il titolare Stephan Roulland si era capito quando avevano postato un vago sfogo sul loro profilo social con riferimento a profonde divergenze nella visione del futuro. Poi hanno specificato la contrarietà a una riduzione del contratto e l’opposizione al trasferimento del nome.
“Il titolare voleva ristrutturare l’azienda, sottraendo soldi dalle nostre tasche. Abbiamo anche tentato di mettere il nome ‘Marlena’ per iscritto sul contratto e si è rifiutato. Questo ha distrutto ogni fiducia. Poi un sacco di cose sono andate fuori controllo”, hanno lamentato. Un epilogo sorprendente, considerate le ottime premesse. Il ristorante aveva aperto nel 2020, praticamente in coincidenza con la bufera pandemica, vincolando la coppia attraverso un contratto fortemente sbilanciato in favore della proprietà.
Poi la stella lampo conquistata a pochi mesi dall’apertura, già nel 2021, e il titolo di migliore pasticciera dell’anno conferito da Esquire Magazine a Serena. Non abbastanza per indurre Roulland a maggiori concessioni: cala tristemente il sipario su una breve storia di successo.