Nei locali dove nacque l’antica drogheria di Lavazza, oggi si assaporano i piatti del giovane chef Gabriele Eusebi: fra oggetti storici e sapori dimenticati, il San Tommaso 10 è un tributo al presente che non dimentica il passato.
Il ristorante
Entrando da San Tommaso 10, nella via omonima in pieno centro di Torino, si capisce subito che non si tratta del classico ristorante. L’ingresso, la vetrina, l’allestimento fanno pensare a qualcosa di moderno ed elegante, ma dietro c’è ben altro. Basta infatti buttare lo sguardo qua e là per capire che tutti quei memorabilia, quelle foto, quelle “dediche” a Torino, non sono abbellimenti, ma sono molto di più. Rappresentano infatti la storia di questo locale.
Perché qui siamo dove Lavazza è nata. In questi locali nacque la drogheria 128 anni fa – nel 1895 – dedita alla vendita del caffè e delle prime miscele. Con il tempo l’attività si ingrandì e in anni più recenti questi ambienti diventarono un ristorante. Oggi, dopo più di due anni di rifacimento, riapre i battenti, senza chiaramente mai dimenticare il punto di partenza: Torino e il caffè.
Sono proprio questi due elementi ad intrecciarsi in un richiamo continuo. Le sale sono quattro e sono contraddistinte dalla presenza di riferimenti architettonici fondamentali per la città: la cupola della Cappella del Guarini, quella della Basilica di Superga di Juvarra e la Mole Antonelliana, riprodotti graficamente e fisicamente grazie ai grandi incassi nei controsoffitti. Simboli che si arricchiscono di un’altra simbologia, quella appartenente a Lavazza.
Alle pareti foto storiche d’archivio, scatti di vecchi spot televisivi entrati nel mito, come quello con Nino Manfredi, ed anche di precedenti calendari, come quello del 2009 di Annie Leibovitz che interpreta l’Italia in sette immagini; nelle teche all’ingresso le storiche statuette dei mitici caroselli di Carmensita e Caballero, nati dal genio di Armando Testa (un altro torinese d’eccellenza); nella sala centrale un grande lampadario riprende la tipica decorazione Paulista data da un fregio rosso, giallo e nero, ispirato agli scialli e ai tappeti sudamericani.
Sul fondo dell’ultima sala, una trifora regala uno sguardo animato sulle piantagioni di caffè, grazie all’installazione di tre schermi integrati nelle pareti. Naturalmente ampio spazio è dedicato al bancone del caffè, dove fa bella vista di sé una meravigliosa macchina espresso Faema E71 ideata appositamente per il locale e firmata Gruppo Cimbali. Tutto in questa ambientazione parla di Lavazza, e quindi di Torino, perfino le divise della brigata di sala firmate dallo stilista Stefano Giordano, giocate sulle tonalità del caffè.
La cucina
In cucina, il compito di portare avanti questa tradizione è affidato alle mani dello chef Gabriele Eusebi, classe 1989, marchigiano. Dopo la formazione scolastica, le prime esperienze importanti sono quelle a La Madonnina del Pescatore a Senigallia, alla corte di Moreno Cedroni – 2 Stelle Michelin – e all’osteria Il Povero Diavolo di Piergiorgio Parini a Rimini – 1 Stelle Michelin –. Vola poi nei Paesi Baschi al Mugaritz – 2 Stelle Michelin – dove inizia un percorso di crescita internazionale che lo porterà ad approfondire il tema della fermentazione.
Dopo l’esperienza estera ritorna in Italia e approda a Torino, al ristorante Condividere, all'interno dell'headquarters "Nuvola Lavazza", inaugurato nel maggio 2018. Sarà questo il punto di incontro con il resident chef Federico Zanasi, che nel 2022 gli affida la cucina del San Tommaso 10. Il menu è fortemente caratterizzato dagli antipasti, presentati come un ampio ventaglio di mare o di terra che letteralmente riempiono il tavolo e gli occhi. Anche qui il concetto di carosello di antipasti è sia un omaggio alla tradizione piemontese, che all’impronta tipica del Condividere dello chef Zanasi, da cui ha ereditato appunto il concetto di condivisione.
Piatti tipici si mischiano alla radice marchigiana dello chef Eusebi. Il Vitello SANtonnato10, l’Albese con la ventresca, il Princisgras (tipica lasagnetta maceratese) di finanziera, le Tagliatelle del plin, gli Agnolotti alle verdure arrosto, o ancora l’Insalata russa come una Cassata, sono piatti che da un lato strizzano l’occhio al Piemonte, ma guardano ben oltre la tipicità regionale.
In altri casi invece, il richiamo alle Marche è ben dichiarato, come nel caso del Ciauscolo, tipico salume spalmabile marchigiano, servito con focaccia e grissini di ceci, o della Galantina in crosta con bagnetto verde, ricetta medievale a base di carni bianche.
Nel menu c’è spazio anche per le erbe selvatiche, a cui lo chef Eusebi ha dedicato un libro scritto durante la pandemia, dal titolo Selvario. Anche se la loro presenza è delicata, ed è presente in alcuni estratti che accompagnano il menu, come nel drink di benvenuto l’Innominato.
Tra i dolci, spiccano Île flottante, pesca e gelato al caramello salato e il Bignè “Miretti”, crema al gianduia Gobino e salsa al cioccolato accompagnati da un Vermouth bianco Tamburnin dalle note molto presenti di erbe aromatiche. A chiudere il cerchio, sia del menu che dell’esperienza, non potevano mancare gli specialty coffee 1895 di Lavazza.
Indirizzo
San Tommaso 10
Via San Tommaso, 10, 10122 Torino TO
Tel: +39 011 534201