Chef

Pedro Aguilera, dalle cucine stellate alla campagna: “Il futuro è nell’orto”

di:
Alessandra Meldolesi
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Cuoco Rivelazione di Madrid Fusion 2022, Pedro Aguilera è protagonista di un progetto di economia circolare vincente, che coniuga alta cucina, istanze sociali ed ecologia. Parola d’ordine: “Dare da mangiare ciò che regala la terra a un prezzo accessibile, offrendolo a chi ne ha più bisogno”.

La storia

Il ritorno dei ragazzi in campagna, con una consapevolezza diversa dal passato, è uno dei pochi motivi di speranza dei nostri tempi. Dalla Spagna, in particolare, arriva la storia di un cuoco che ha rivitalizzato un territorio: Pedro Aguilera, il quale è rientrato nel paese natio, Cuevas del Becerro, 1595 anime nell’entroterra di Malaga, con le idee chiare su come risvegliare le energie latenti ed evitare uno spopolamento apparentemente fatale.


Cuevas del Becerro



Tutto è iniziato nel 2020, quando Aguilera, che si è formato a Valencia con Ricard Camarena, ha deciso di riprendere in mano il locale dei genitori, ex giornalieri nei campi e ristoratori al Meson Sabor Andaluz di Alcalà del Valle, nei pressi di Cadice. È così partita la ricerca spasmodica di piccoli fornitori sinceri nella zona e Aguilera si è presto imbattuto in Extiercol, acronimo di “Experiencias en Tierras Colectivas”, gruppo nato nel 2013 per creare sbocchi economici alternativi all’emigrazione. Ne è nato fra le altre cose un orto che è un laboratorio di tecniche agricole imperniate sull’alleanza fra piante coltivate, spontanee e microfauna; il risultato della sinergia è stata una nuova cucina vegetale, premiata da Madrid Fusion con il riconoscimento di rivelazione dell’anno.


Il progetto è a 360 gradi: non si tratta solo di creare lavoro e rifornire un ristorante, salvaguardando l’ambiente, ma anche di sfamare gli alunni delle scuole pubbliche e gli anziani in difficoltà, le cui associazioni sono state attivamente coinvolte secondo un concetto di economia circolare. C’è posto anche per un ente scientifico, chiamato Alimentta, che collabora alla gestione delle attività ed è incaricato della loro valutazione.



Al momento l’ubi consistam è un orto collettivo esteso su un ettaro e mezzo, la cui produzione sostenibile e di prossimità va a beneficio di tutta la collettività, grazie alla domanda stabile e ai prezzi giusti per contadini e consumatori. Su questa base il compito di Aguilera è quello di elaborare un ricettario per tutti, basato sul calendario stagionale, chiudendo poi il cerchio col riciclo degli scarti e la trasformazione del compostaggio comunitario in concime naturale gratuito. Dopo l’ampliamento grazie a terreni ceduti dall’amministrazione, i cui gruppi politici sono unanimemente concordi, si tratterà di creare una rete di produttori censendo e rilanciando le varietà tipiche.


Fare parte di questo progetto mi emoziona”, ha commentato Aguilera. “È quello che abbiamo sempre fatto e che i miei genitori mi hanno insegnato al Meson: dare da mangiare ciò che regala la terra a un prezzo accessibile, offrendolo a chi ne ha più bisogno”.

Fonte: Siete Canibales

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Foto: @Meson Sabor Andaluz

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