La passione irrefrenabile per la cucina l’ha portata a rinunciare a una brillante carriera come psicologa per dedicarsi alla ristorazione insieme al marito. Così nasce il ristorante Lucitta, nella splendida costa ogliastrina.
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MIrko Ronzoni ci racconta la sua vittoria
"sono un cuoco di Bergamo, ho 24 anni, mi sono diplomato all'alberghiero cittadino poi sono partito per Londra. Un'esperienza di un anno presso il 5 stelle Corinthia, dopo la quale sono tornato. Ho iniziato a fare corsi di cucina presso l'Accademia del gusto ed esperienze stellate in zona, per esempio Anteprima e Miramonti l'altro. In provincia di Bergamo ho lavorato alla Brasserie, mentre preparavo una start up a Bucarest con imprenditori rumeni. Ma fra una cosa e l'altra la mia passione per i riflettori premeva con piccole apparizioni qua e là. Fino a Hell's kitchen: l'anno scorso ero a New York per l'apertura di un ristorante quando si è profilata questa opportunità, ho fatto un paio di casting ed è partita l'avventura.

Nella mia famiglia non c'è nessun ristoratore, adesso sto facendo principalmente consulenze ed eventi come cene private di alta cucina. Come chef mi cimenterò al Forte Village in Sardegna, che mette in palio la conduzione di un ristorante per il vincitore della trasmissione, accanto al locale di Ramsay. Domattina parto. Ho già ideato un menu composto di 16 piatti e messo insieme la brigata. Dei piatti che ho portato in televisione dovrebbero restare le capesante, riviste con crema di corallo e germogli, e il filetto alla Rossini, ma con carne di Kobe, fondo alla Saba e patè. Per il resto provocazione e bellezza, secondo il mio stile, ma con ingredienti sardi.

La mia arma vincente è stata essere istrionico e corretto con gli altri concorrenti, un certo fair play con il sorriso sulle labbra. L'ho chiamata "energia giovane" ed è diventata il mio motto. Sono fissato con l'estetica, quindi massima attenzione per il dettaglio e piatti visti come opere d'arte. Cracco criticava questo estetismo ma in finale sono riuscito a conciliare presentazione, gusto e mordente. Il cuoco che mi ispira di più è Grant Achatz, perché è follia pura, genio, sregolatezza; in Italia sicuramente Carlo Cracco e Tonino Cannavacciuolo, per la vocazione mediterranea. Se vedo un ristorante nel mio futuro? Dentro di me sento il desiderio di una base d'appoggio per la filosofia Mirko, ma devo ancora capire dove, come e con quale format. Sono un grande amante dei bistrot, fra l'altro. Adesso mi concentrerò sul Forte Village, poi da ottobre chissà".