Mark Sebastian Fisher, chef del ristorante fine dining Sebastians di Oswestry, nel Regno Unito, ha dovuto chiudere i battenti. “Non posso più garantire che i piatti rispettino i miei stessi standard”, ha spiegato.
La notizia
Ageusia, anosmia. Sono stati l’incubo di molti addetti ai lavori durante la pandemia da Covid-19. Sintomi invalidanti, nella vita e sul lavoro, che quasi tutti i contagiati, se colpiti, hanno superato nel giro di qualche settimana oppure mese. Qualcuno, tuttavia, non ha vinto questa battaglia. Per esempio, il cinquantaquattrenne Mark Sebastian Fisher, chef del fine dining con camere Sebastians, in Shropshire.Nonostante la popolarità del ristorante, la cui lista d’attesa di qui alla fine dell’anno elenca 150 nominativi, lo chef britannico e sua moglie Michelle si sono visti costretti a prendere una decisione difficile, che hanno annunciato sui social: il loro ultimo servizio al ristorante sarebbe caduto insieme al foglietto finale del calendario, il 31 dicembre, dopo 33 anni di attività e di successi.
“Ho perso del tutto gusto e olfatto a causa del Covid e ora nel servire il cibo dipendo dagli altri membri della famiglia e dello staff”, ha raccontato. In pratica Fisher non riesce più a svolgere la funzione dell’assaggio, garantendo che quanto serve corrisponda agli standard che lui stesso aveva prefissato; si trova quindi costretto a demandarla ad altri, principalmente alla moglie Michelle.
Gratta gratta, tuttavia, emergono anche altre ragioni, nel solco del trend generale di downshifting e great resignation. “I nostri tre figli hanno dovuto lavorare qui praticamente da quando sono nati e oggi, finita l’università, hanno tutti un lavoro a tempo pieno. Vogliamo che facciano le loro cose. Gli ultimi anni, poi, ci hanno mostrato l’importanza di dedicare più tempo a noi stessi”.
“I costi per i ristoranti il prossimo anno saranno inaffrontabili, quindi penso che in tanti chiuderanno”, ha aggiunto Fisher, visto che tutto il mondo è paese. Non è detto, tuttavia, che la chiusura sia per sempre: il fermo potrebbe rappresentare un semplice rallentamento in vista di una futura riapertura, magari in forma rinnovata. Inoltre, il prossimo anno la struttura ricettiva rimarrà aperta per quanto riguarda le camere (con colazione) e gli eventi, per i quali queste padelle francesi continueranno a sfrigolare.
Fonte: Daily Mail
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