Dopo Michel Bras e Olivier Roellinger, un altro mostro sacro della cucina francese cede lo scettro: questa volta tocca alla venticinquenne Élise Veyrat, figlia dello chef col cappello.
La notizia
Al centro di furiose polemiche negli ultimi anni con la guida Michelin, Marc Veyrat è stato un protagonista indiscusso della cucina francese anni ’90. La sua Maison des Bois, lungamente tristellata e poi brutalmente retrocessa, è rimasta chiusa dal 2020, ufficialmente a causa della crisi sanitaria. Dal 16 novembre riaprirà in modo totalmente rinnovato, sotto la guida di Élise Veyrat, figlia venticinquenne dello chef col cappello.Diplomata alla scuola alberghiera e specializzata presso l’Institut Paul Bocuse, la giovane cuoca intende rinnovare profondamente la proposta, creando a Manigod “una tavola di convivialità e di condivisione”. “Sono un uomo realizzato”, ha commentato emozionato il grande chef, che per qualche tempo resterà nei paraggi. “Non c’è niente di più bello nella vita che trasmettere qualcosa ai propri figli. È una nuova generazione di cui dobbiamo prenderci cura. L’aiuterò in cucina, ma poco alla volta tirerà fuori la sua identità”.
Quello che ha in mente Élise è un format più democratico e informale, sostenibile anche finanziariamente. Di fatto un ristorante nuovo, sebbene l’interior design sia rimasto invariato, con l’eccezione di qualche tessuto colorato, piante secche sul camino e altri piccoli tocchi femminili. “Sono voluta fuoriuscire da tutta questa gastronomia”, dice la ragazza. “Sarà un luogo dove entrare come in una casa, un bozzolo in piena montagna”. Parlando di prezzi, si scenderà dai 395 euro della vecchia maison agli attuali 130, ma la carta conserverà almeno per il momento qualche signature come la tartiflette virtuale, il foie gras alla mirra, l’agnello in cocotte, il filetto di pesce persico al caffè. “Tutte ricette di mio padre, che mi accompagnerà pian piano in cucina”.
Ma anche gli altri numeri del ristorante usciranno rivoluzionati: 40 coperti anziché 30 e 14 collaboratori al posto dei soliti 50. È facile prevedere che gli ospiti cambieranno insieme all’offerta: non più solo snob altospendenti, ma anche persone comuni, che potranno sedersi in un santuario della cucina per un semplice bicchiere di vino o un aperitivo. “Il modello economico vuole che ci si restringa: bisogna portare felicità, convivialità, sorriso con prezzi ridotti e una scena diabolica. Si può fare!”, esulta Veyrat. “È quello che faremo noi due, il futuro della cucina e della gastronomia francese. Condivisione all’inizio, poi ognuno sceglie il suo piatto, con tanta identità e prodotti del posto”.
Fonte: lefigaro.fr
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Foto di copertina: © Maxppp - Grégory YETCHMENIZA