Il direttore Enzo Vizzari spiega l’origine di alcune incongruenze di valutazione nella nuova edizione della Guida
La Notizia
1 Ottobre, Firenze, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Siamo alla presentazione della quarantunesima Guida dedicata da L’Espresso ai Ristoranti che quest’anno accorpa anche i Vini d’Italia. Il luogo, nobile affascinante tempio della musica, è gremito di ristoratori e addetti ai lavori. Nel frattempo il tam tam di notizie rimbalzanti tra stampa e social network raccontano di quanto l’uscita di una guida nazionale sia ancora vissuta, smentendo categoricamente un anno dopo l’altro la presunta perdita di autorevolezza a favore di un web importante sì ma ancora troppo popolato di notizie improbabili e personaggi risibili.


Ci si accorge che qualcosa non è andato come avrebbe dovuto quando, quasi in tempo reale compare su Facebook un post di Marco Ambrosino del 28 Posti di Milano, il quale con grande garbo si rammarica di non avere più il giudizio dell’anno precedente, i due cappelli che per la Guida configurano una “cucina di qualità e ricerca”. A partire dalla pacata osservazione del cuoco si muove il popolo di internet con il suo tragico livore iconoclasta e iniziano così i commenti a caldo inneggianti al sacrilegio. La stessa cosa capita anche all’Argine di Vencò di Antonia Klugmann e ai Bros di Lecce di Floriano Pellegrino, i quali si sono visti assegnare due cappelli al posto dei tre (cucina ottima) dell’anno precedente.

Cos’è accaduto? A smentire la ridda di variopinte ipotesi che inevitabili nascono dalle fervide menti dei commentatori seriali da social network, la dichiarazione del direttore Enzo Vizzari che non lascia spazio a interpretazioni e spiega l’errore, del tutto tecnico: “Nella Guida presentata ieri ci sono, ahinoi, almeno tre gravi errori imputabili alla decodifica dei voti da parte del sistema editoriale: l’Argine a Vencò di Dolegna (Antonia Klugmann) ha “3 cappelli”, non 2; Bros (Floriano Pellegrino) di Lecce ha “3 cappelli”, non 2; 28 Posti (Marco Ambrosino) ha “2 cappelli”, non 1. Le nostre scuse, innanzitutto, ai ristoratori cui provochiamo un danno, e naturalmente ai lettori tutti. Tenteremo di recuperare con tutti i mezzi a nostra disposizione. Enzo Vizzari”.
Autore: Marco Colognese