Uno dei migliori chef del mondo si racconta: Dabiz Muñoz ripercorre la storia della sua carriera, dai primi tentativi ai fornelli all’ottenimento della terza stella Michelin.
La notizia
Dabiz Munoz ha 42 anni ed è stato incoronato per 2 volte di seguito miglior cuoco del mondo da The Best Chef Awards. Il celebre chef spagnolo ha iniziato a dilettarsi ai fornelli già in tenera età, ma pochi sanno che per raggiungere i suoi numerosi traguardi è stato costretto a rinunciare ad uno dei suoi più grandi hobby; a 17 anni, infatti, tra la carriera calcistica (per cui sembrava molto portato) e quella in cucina, ha deciso di seguire la seconda strada (col senno di poi, una saggia scelta).![](/upload/multimedia/Dabiz-Munoz.jpg)
La folgorazione sulla via dei fornelli risale ai 12 anni, quando suo padre invita la famiglia a mangiare in un noto locale di Madrid (Viridiana) e il piccolo Dabiz si innamora di quella cucina al punto che, una volta cresciuto, tornerà a lavorare proprio lì. Segue la formazione all’Escuela de Hostelería, che oggi racconta così: “La mattina frequentavo i corsi e la sera andavo a lavorare nel ristorante Balzac di Andrés Madrigal. A scuola avevo un insegnante meraviglioso che si chiamava Pedro Morales, ma lo facevo esasperare perché mi commissionava ricette standard, come le lenticchie con chorizo, e finivo puntualmente per preparare delle lenticchie al curry con aria di vegetali o altri piatti creativi. Inventavo sempre cose nuove e mi riprendevano perché c'erano delle ricette da seguire, ma io mi annoiavo a seguire gli schemi.
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Inoltre, la sera a Balzac preparavo il pranzo del personale e Andrés Madrigal mi imponeva un limite di spesa, ma mi lasciava fare quello che volevo. Lì ne approfittavo per creare cose che a volte andavano bene e a volte meno. Ero giovane e, anche se avevo molto da imparare, era un momento meraviglioso perché avevo sempre voglia di creare. A quel tempo ho anche iniziato a comprare taccuini che porto sempre con me per annotare attività, concetti, riflessioni, nuovi approcci, di tutto. E leggevo già molto: la mia passione è comprare libri di cucina, anche in altre lingue”.
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Dopo questo primo assaggio di una carriera in ascesa, lo chef madrileno si trasferisce a Londra e inizia a lavorare in diversi ristoranti asiatici, tra cui Nobu, poi torna in Spagna e apre il suo DiverXO. In pochi anni passa da zero a tre stelle Michelin (più la stella di RavioXO, ottenuta recentemente in soli 6 mesi). “Quando abbiamo ottenuto la terza stella non eravamo ancora quel che le persone definiscono un ‘ristorante di lusso’: credo che la Guida sia stata per certi versi coraggiosa a premiarci. In molti criticarono il riconoscimento dei tre macaron, ma quando ho iniziato a smettere di aspettarmi che alla gente piaccia DiverXO, la mia vita quotidiana è migliorata”. E se gli si chiede un commento sul titolo di miglior chef del mondo, risponde: “Credo che sia impossibile stabilire chi è il miglior cuoco o qual è il miglior ristorante del mondo. Esistono molte altre persone che potrebbero ottenere questo riconoscimento proprio come me”.
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Fonte: eltiempo.com
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