Come in Italia, infuria il dibattito sull’opportunità di editare guide cartacee, che usciranno vecchie come non mai. “Ora tutto è cambiato”, osservano alcuni chef, che hanno poca voglia di festeggiare.
La Notizia
Non si ferma la guida Michelin di Los Angeles, nonostante lo stop pressoché generalizzato impresso dalla pandemia in America. Secondo The San Francisco Chronicle, l’intenzione sarebbe quella di editare il volume comunque, seppure in leggero ritardo sul consueto calendario, l’anno scorso cerchiato nel mese di giugno. “Gli ispettori che hanno recensito i ristoranti hanno completato la loro opera per l’edizione 2020 prima dello scoppio della pandemia. Quindi i giudizi dell’influente guida, in grado di pompare i profitti dei ristoranti, si baseranno su esperienze reali, impossibili da compiere dopo il mese di marzo”. Tutto è cambiato, tuttavia, da quel momento per migliaia di esercizi in conseguenza delle chiusure e dei protocolli di sicurezza.C’è chi ha chiuso per sempre, come il bistellato Somni e lo stellato Trois Mec, mentre locali come Kato, Hayato e Taco Maria hanno cambiato completamente i loro modelli di business. David Kinch, chef patron del tristellato Manresa, ha annunciato la sua intenzione di rifiutare ogni riconoscimento, compresa la nomination da parte della James Beard Foundation: “L’idea di celebrare i nostri successi semplicemente non suona bene nel mezzo dell’epidemia e della devastazione che ha travolto il nostro mestiere e la nostra attività”.