“Sono convinto che la cucina è arte quando ci si trova circondati dalla bellezza, quando c’è il convivio fatto di persone chi si amano. E poi c’è il cuoco che cucina con il desiderio di indurre in quelle persone un piacere straordinario”. Mauro Uliassi racconta il confine fra artista e artigiano come solo lui sa fare, in un nuovo libro da “mangiare con gli occhi”.
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Spesso si è soliti affermare che certi piatti di grandi chef sono capolavori, opere d’arte, che la cucina è una forma d’arte. E basta pensare a Gualtiero Marchesi, che all’arte ha più volte fatto ricorso per la sua estetica culinaria che lo ha inscritto nel mito, sul limitare indefinito tra artigianato e arte.A pensare a saldare questo connubio, offrendo una visione biunivoca di queste sfere, dalla cucina all’arte andata e ritorno, ci pensa la Maretti Editore, una casa editrice che da una decina di anni si occupa di pubblicazioni che raccontano l’intersezione virtuosa tra la mente creativa di uno chef e quella di un artista di arti plastiche e figurative, sul piano della contemporaneità.
È proprio di questi giorni l’ultima pubblicazione che ha per protagonisti due personaggi marchigiani di grande spessore, Mauro Uliassi e Giovanni Gaggia. Un libro che ha dato uno spunto importante a chef Uliassi per riflettere sul proprio ruolo: “Non ho mai pensato di fare il cuoco per accostare la cucina all’arte. Quando ho iniziato questo lavoro, il mio focus era su una cucina radicata nel territorio, con tutte le contaminazioni della contemporaneità. Nel tempo poi si è sempre più insinuato in me l’interrogativo se il cuoco possa essere più un artista o un artigiano, e l’occasione di questo libro è stata cruciale per trovare le risposte che ho cercato a lungo. Spesso si afferma che la cucina è arte perché un piatto è bello, perché la cucina di avanguardia è arte, e cose così, ma io credo siano luoghi comuni che non giustificano il binomio arte/cucina. Sono convinto che la cucina è arte quando ci si trova in un bel luogo, circondati dalla bellezza, quando c’è il convivio fatto di persone che si amano, e poi c’è il cuoco che cucina con il desiderio di indurre in quelle persone un piacere straordinario, un’estasi come l’eros, lo stesso piacere che si prova di fronte a un’opera d’arte, capace di provocare quasi quel mugolio che è estasi edonistica. È solo in quel momento credo che un cuoco può dirsi artista, perché quello che ha creato è in grado di provocare un’emozione profonda al pari di una creazione artistica” ha raccontato entusiasta Uliassi alla presentazione del volume lunedì 14 giugno a Rimini, presso la Trattoria da Lucio.
Un volume che, se letto sotto lo sguardo di questa riflessione, fornisce spunti interessanti su quanto l’arte oggi sia fatta di gesti ed emozioni, la stessa matrice che anima anche la cucina, due realtà interpretate egregiamente da due esponenti di una regione come le Marche che sempre più rifiorisce, e dona momenti in cui il sapore incontra il piacere, in una sinestesia che mescola gusto ed emozione.
Un libro che non punta ad abbinare banalmente i piatti di Uliassi con le performance artistiche di Gaggia, ma che mira a fare emergere un pensiero, un dialogo sempre più possibile tra due sfere come sottolinea anche Gaggia stesso: “In questo libro, a cui ho lavorato per tre anni in un percorso molto meditato e ragionato, ho parlato molto con Mauro per fare incontrare le mie opere e i suoi piatti. Il legame tra un performer e un cuoco risiede nell’experience, la volontà di lasciare nello spettatore, nell’ospite un momento unico e irripetibile. Per quanto mi riguarda, difficilmente ripeto le mie azioni, perché io non realizzo quadri o opere plastiche, ma performance, azioni con il mio corpo, che avvengono in un contesto unico e in intimità con chi è presente, in una sinergia emozionale che si rinnova ogni volta. Esattamente come per un cuoco, no?”
Mauro Uliassi meets Giovanni Gaggia
Maretti Editore
Prima edizione: Maggio 2021
Pagine 240
Euro 40,00
Prefazione: Massimiliano Tonelli
Testi critici: Antonio Paolini e Marcella Russo