In soli 2 anni ha scalato l’organigramma del Fat Duck di Heston Blumenthal, fino a ottenere il ruolo di chef. L’enfant prodige Oli Williamson racconta come è riuscito a raggiungere il successo e cosa ha in mente per il futuro.
La notizia
31 anni, nativo di Norfolk, Oli Williamson era già noto alle cronache della gastronomia per la vittoria in un’importante competizione britannica, la Roux Scholarship. Appena nello scorso mese di ottobre, aveva riportato il trofeo sbaragliando altri 5 concorrenti con due piatti che hanno conquistato i fondatori, Michel e Albert Roux, fra cui i piccoli flan con lumache in crosta verde. Dello stage premio di tre mesi in un tre stelle, tuttavia, non è riuscito a beneficiare, anche se continua a esitare fra Singapore e Tokyo, a causa di sopraggiunti impegni di forza maggiore.La sua carriera comincia infatti a dare nell’occhio, se è vero che in appena due anni, da quando è entrato in brigata come secondo di pasticceria, ha scalato l’organigramma del Fat Duck di Heston Blumenthal, dove attualmente ricopre il ruolo di chef. Ma per lui non è la prima volta: già allo stellato Clove Club di Londra guidava le cucine, dopo esperienze in locali prestigiosi come Midsummer House a Cambridge, The Greenhouse a Londra e Benu a San Francisco. Ed è la prima volta che si assume responsabilità complete, nell'amministrazione e nella gestione della brigata, oltre quelle di cucina.
“È eccitante e un po’ surreale”, ha commentato emozionato. “Sono molto riconoscente e onorato di essere arrivato a questo punto della mia carriera, con la possibilità di farmi carico di un ristorante così prestigioso. La gente continua a dirmi che sono la massa degli anni che ci ho messo, quei tempi duri che attraversi lavorando duramente da giovane, ad avermi portato fin qua. Mi sento fortunato per aver lavorato così duramente e aver raggiunto questa posizione”.
Grazie alla promozione, sarà Williamson a lavorare ai piatti insieme al development team e all’executive Edward Cooke, che ricopriva il suo stesso ruolo appena un anno fa. C’è da aspettarsi anche un giro di vite nella sostenibilità, trending topic del momento, a proposito della quale ha dichiarato: “Non usiamo più pellicola, ma tasche da pasticciere, guanti e sacchetti da sottovuoto biodegradabili. Esiste già un programma in materia, ma è qualcosa che voglio enfatizzare perché ne sono particolarmente orgoglioso”.
Fonte: thecaterer.com