Davvero conta così tanto fotografare il cibo? Sembra proprio di sì: lo conferma il racconto di Julia Thrash, che qui svela il processo creativo dei piatti serviti nei ristoranti di Disney World.
La notizia
“Anche l’occhio vuole la sua parte”, si sente spesso dire davanti a un piatto ben realizzato che, oltre ad avere un buon sapore e combinare gli ingredienti in modo azzeccato, sappia appagare la vista dei commensali. Oggi, però, “anche la foto vuole la sua parte”. La pensa così Julia Thrash, la chef che gestisce ben 24 cucine nel parco di Disney World.“Dieci anni fa non avresti mai visto qualcuno tirar fuori il telefono a tavola per scattare una foto a un piatto, ma ora è un rito che occupa gran parte del pasto”. Basta infatti cercare gli hashtag #DisneyFood o #DisneyEats su Instagram per capire quanto spesso i visitatori del parco immortalino i loro piatti scattando foto da condividere con i propri follower prima di gustarli. Creazioni coloratissime, finger food e pizzette a forma di Topolino sono solo alcune delle foto che ammiccano sotto gli hashtag citati. In una recente intervista, Julia Thrash ha paragonato la ricerca dell’equilibrio in un piatto alla creazione di una vera e propria opera d’arte. "In un'opera d'arte coesistono armoniosamente diversi colori e trame” spiega la chef. “È lo stesso con il cibo. Utilizziamo ingredienti freschi di alta qualità e stratifichiamo le consistenze per renderlo accattivante”.
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L’aspetto estetico è così determinante che a volte il processo creativo funziona “al contrario”. Se, infatti, di solito si crea un piatto abbinando gli ingredienti secondo il proprio gusto e poi si studia il modo migliore per valorizzarlo attraverso i colori, il team di Disney World parte proprio da questi ultimi. “Potremmo iniziare sapendo che vogliamo usare determinati colori e poi pensare agli ingredienti con quella specifica tonalità. A volte succede qualcosa di unico quando mettiamo insieme una combinazione di sapori a cui non avremmo pensato altrimenti”.
Un esempio su tutti: per la celebrazione del 50° anniversario del parco nuovi piatti, bevande e dessert sono stati impreziosii da una speciale polvere iridescente. "Abbiamo fatto un po' di ricerca e sviluppo e creato questa polvere commestibile", racconta Julia Thrash. "Ha quasi la consistenza dello zucchero a velo, ma con un effetto luccicante.”. Così è nata anche una bevanda che se mescolata cambia colore e sprigiona riflessi luminosi.
Preparazione, studio e tantissimi mesi di esperimenti: ecco cosa si cela dietro ogni piatto che esce dalle magiche cucine di Disney World, capitanate da Julia Thrash dal 2009. Il processo di creazione dei nuovi piatti può durare anche un anno prima di arrivare acomporre il menu definitivo. "Tutto il team si riunisce prima del lancio di qualsiasi nuovo articolo... e non sono solo gli chef a produrre idee” racconta Julia, facendo intendere come ogni dipendente di Disney World possa partecipare al brainstorming. Che sia un membro della sala o di un comparto differente, ciascuno può esporre la propria idea, perché “Il cibo fa parte della vita di tutti e ognuno ha una visione diversa da offrire”. Una volta pronto, il piatto passa per un processo di degustazione interno e viene inserito nel menu per un lasso di tempo necessario a elaborare i feedback dagli ospiti prima che di essere rimosso o inserito in modo permanente sul menu. Appurato lo sforzo che c’è dietro ogni pietanza, l’atto di scattare una foto prima di gustarla viene ancora più naturale, quasi a ricompensare gli chef del loro lavoro creativo.
Fonte: insider.com
Foto: Crediti Disneyworld