La passione l’ha portata a studiare e la grinta a lavorare in ristoranti ed enoteche di livello. Marta Passaseo, la sommelier di “L’Imbuto” di Cristiano Tomei, ha vinto il titolo di Miglior Sommelier dalla Guida Identità Golose nel 2021.
Pugliese, classe 1991, Marta Passaseo è nata e cresciuta coi vini del contadino. Da grande voleva fare la lettrice e decide di trasferirsi a Bologna per studiare letteratura francese, filologia e linguistica.
Mentre lavorava al “ristorante 051” a Bologna, conosce il maître Michel Fant, che la porta in giro per degustazioni. Questi giri sono stati la genesi della sua storia con l’arte del bere. Dopo un anno di Erasmus a Bruxelles arriva a Torino lavorando in diverse realtà del capoluogo piemontese: “Société Lutèce”, “Banco Vini e Alimenti”, “Gaudenzio”, “Scannabue” ed “Enoteca Botz”.
Poi, con la voglia di studiare ancora viva, si trasferisce all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo per far parte del Master in Wine Culture and Communication, durante il quale realizza uno stage nella redazione di Cook_inc. a Lucca.
Grazie a quest’opportunità, Marta conosce a Cristiano Tomei de “L’Imbuto”, che le propone di lavorare con lui. Lì, mostra la sua abilità e curiosità per il vino, diventando maître e sommelier della realtà. È proprio grazie al meraviglioso lavoro svolto a Lucca che ha ricevuto il titolo di Miglior Sommelier dalla Guida Identità Golose nel 2021.
Marta ha sempre preferito approfondire il vino bevendolo e conoscendo personalmente chi lo produce e lo vende. Pur avendo una forte preferenza per i vini naturali, è aperta a trovare gemme in qualsiasi categoria. Un esempio di questa filosofia è la variegata e completa carta dei vini de “L’Imbuto”.
Crediti foto: OnStage studio