Sommelier professionista AIS, cura la cantina e gli abbinamenti del ristorante e wine bar Konnubio a Firenze. Nel 2018 conquista il titolo di Miglior Sommelier d’Italia – Premio Trentodoc, portando nel servizio un racconto fatto di territori, produttori e memoria del gusto.
Nato a Sapri e cresciuto nell’entroterra cilentano, tra Caselle in Pittari e le vigne di famiglia, entra presto in contatto con la ristorazione: qualche turno in sala, molte ore tra filari e racconti ascoltati “da dietro le quinte”. È un’educazione informale, fatta di gesti e stagioni, che più tardi tornerà utile quando il vino diventerà linguaggio quotidiano.
Il trasferimento in Toscana coincide con l’altra grande passione: l’architettura. Durante gli studi lavora nei weekend come barman e si avvicina alla mixology, alla merceologia e alle preparazioni homemade. La scintilla scatta al bancone, quando una domanda su un’etichetta servita in aperitivo mette a fuoco un limite e, insieme, una direzione: iscriversi ai corsi AIS. Secondo quanto riportato da diverse ricostruzioni biografiche, entra in AIS nel 2012 e ottiene il diploma da sommelier nel 2014; nel 2017 diventa Degustatore Ufficiale.
Il capitolo concorsi arriva quasi “di traverso”, ma accelera rapidamente. Nel 2017 vince il Master del Lambrusco “Miglior Sommelier Terre Matildiche”, concorso organizzato da AIS Emilia in collaborazione con i Consorzi di Tutela e Promozione del Lambrusco di Modena e Reggio Emilia.
Nel 2018 firma la doppietta toscana e nazionale: prima Miglior Sommelier di Toscana (concorso organizzato da AIS Toscana), poi Miglior Sommelier d’Italia – Premio Trentodoc, concorso organizzato da AIS in collaborazione con l’Istituto Trentodoc (Trentodoc).
Nel suo palmarès compare anche il Master del Sagrantino (Trofeo Nazionale Miglior Sommelier del Sagrantino), organizzato da AIS Umbria con AIS e con il Consorzio Tutela Vini Montefalco: l’albo d’oro AIS lo indica vincitore nel 2015.
Dal dicembre 2017 lavora a Firenze da Konnubio, dove la carta diventa autobiografia professionale: selezione per vitigno e per geografie, attenzione ai percorsi di degustazione e agli incastri con la cucina. Konnubio è segnalato anche dalla Guida Michelin come ristorante a Firenze.
Parallelamente, porta la competenza fuori dalla sala: masterclass e incontri di approfondimento, con un taglio narrativo che privilegia le connessioni tra denominazioni, suoli e scelte di cantina. In alcune presentazioni pubbliche ricorre anche il soprannome “pirata” e una dichiarazione essenziale che riassume l’approccio: “Amo il vino e gli spazi aperti”.
