ITALIA - BEST CHEF

Luca Abruzzino

Lamezia Terme, Catanzaro - Italia

Luca Abruzzino cover bio

Classe 1989, guida Abbruzzino Oltre a Lamezia Terme: cinque tavoli in Palazzo Greco Stella, tra alta cucina, arte e design. Cucina calabrese in chiave personale; menù inteso come spazio libero, esperienza costruita in dialogo con l’ospite.

Figlio d’arte, cresce nel ristorante di famiglia Abbruzzino (Catanzaro), Stella MICHELIN dal 2013: nel 2012 ne prende le redini, confermando la stella a 23 anni. Formazione sul campo in cucine di riferimento: Piazza Duomo, Osteria del Povero Diavolo, Uliassi, Torre del Saracino, Michel Bras Toya Japon, Le Grand Restaurant. Nel 2015 è finalista S.Pellegrino Young Chef e “Miglior Giovane Chef d’Italia 2016” per la Guida de L’Espresso; nel 2017 la sua cucina entra nelle “52 Places to Go” del New York Times. Emblema di una nuova centralità calabrese, fonda la sua scrittura su istinto, gusto e memoria.

Nel 2024/25 apre Abbruzzino Oltre nel centro storico di Lamezia Terme (Piazza Salvo d’Acquisto, 16): due sale per soli cinque tavoli, salottino per aperitivo e dessert, illuminazione “da galleria” e mostre temporanee (opere di Mario Merz, Giulio Paolini, Mimmo Paladino). Il progetto abita Palazzo Greco Stella (fine ’800) e si allarga — nei piani del palazzo — a bistrot, american bar, spazi espositivi, bookshop, artigianato e camere.


“Oltre” è metodo: oltre il percorso, oltre il numero, oltre la carta. Il menu come spazio libero: assenza come possibilità, vuoto come opportunità. La sequenza nasce al tavolo, nell’ascolto dell’ospite, lavorando su materia primaria calabrese, precisione di cotture e una tavolozza che spazia dal crudo al fuoco vivo, dal vegetale al mare. L’intenzione è dinamica: piatti calibrati nella sapidità, acidità misurata, texture leggibili.


Abbruzzino Oltre è spazio aperto dove arte, design, cultura e alta cucina coesistono. Le mostre ruotano durante l’anno; la mise en place essenziale lascia alle opere la responsabilità dello sguardo, mentre la cucina firma il ritmo del racconto. L’esperienza si compone tra salotto, sale espositive e sala, con passaggi pensati per compressione e rilascio del gusto.

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