Ex ciclista professionista, oggi chef‑patron della Trattoria Zappatori, Christian Milone ha portato il locale di famiglia alla stella Michelin nel 2017 e vinto il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012, diventando una delle voci più originali della nuova cucina piemontese.
Nato a Pinerolo nel 1979, Milone cresce fra i fornelli del padre Franco, ma a diciotto anni sceglie la bicicletta: corre tra i professionisti fino al Giro d’Italia 2002, esperienza che gli insegna disciplina e gestione dello sforzo. Chiusa la carriera sportiva, rientra in cucina e si forma accanto a Enrico Crippa, apprendendo l’eleganza vegetale e la centralità dell’orto.
Nel 2006 rileva la storica trattoria di famiglia; sei anni dopo affianca alle sale il cubo di vetro della Gastronavicella, fucina sperimentale in cui nascono gli OCNI (Oggetti Commestibili Non Identificati). Con questi piatti conquista il Premio Birra Moretti Grand Cru 2012 e, nel novembre 2016, la stella Michelin (edizione 2017) grazie a una cucina che unisce memoria alpina, fermentazioni brassicole e tecnica francese.
Nel 2019 apre Madama Piola a Torino: osteria pop dove riscrive i classici piemontesi – salsa verde all’azoto, bollito “democratico” – mentre la casa madre di via Torino 34 passa definitivamente al solo menu degustazione. Parallelamente avvia un orto sperimentale per coltivare erbe rare e antichi tuberi destinati ai futuri menu.
La sua cucina corre su tre parole chiave – velocità, verdura, vertigine – e attinge a un orto ispirato al metodo Crippa: tagliatelle di borragine, pesche del Porretto con gelato alla lavanda, cervo brassato in birra artigianale autoprodotta. «Il piatto deve attraversare il palato come una discesa a cronometro: preciso ma capace di togliere il fiato», racconta.
Riconoscimenti principali: membro Jeunes Restaurateurs d’Europe dal 2012; Top Chef di Domani 2013 (Touring Club); Due Cappelli L’Espresso e Due Forchette Gambero Rosso, confermati nell’edizione 2024. Nel 2022 un grave incidente in bici lo costringe a mesi di riabilitazione; rientra ai fornelli con lo stesso spirito dell’atleta e lavora a un polo rurale che unisca agricoltura, ospitalità e alta cucina sulle colline pinerolesi.