Attualità enogastronomica

Orari di lavoro: la settimana di 4 giorni aumenta il fatturato. Lo studio

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina settimana 4 giorni

Secondo i risultati di uno studio britannico che ha coinvolto per un anno e mezzo 61 aziende e 2900 lavoratori di diversi settori, ristorazione compresa, la settimana di quattro giorni porterebbe vantaggi a tutti, comprimendo lo stress e rilanciando la produttività.

Lo studio

La settimana lavorativa di quattro giorni è oggetto di dibattito in tutta Europa e potrebbe presto diventare un’opzione per salvare la ristorazione dalla carenza di manodopera. A suffragare questa ipotesi interviene ora un corposo studio effettuato in Gran Bretagna, i cui risultati sono destinati a far discutere.


È firmato da un team di ricercatori delle università di Boston e di Cambridge, insieme all’istituto di ricerca indipendente Autonomy. Nel mese di giugno 2022 61 aziende britanniche appartenenti a diversi settori (manifattura, hôtellerie, finanza, formazione, non profit, cultura) si sono impegnate a ridurre in modo significativo l’orario di lavoro di 2900 dipendenti, a salario invariato. Ebbene la maggior parte degli imprenditori dichiara di non avere riscontrato alcun calo negli obiettivi di produttività programmati, secondo i risultati recentemente pubblicati.


Al termine della prova di un anno e mezzo, le interviste ai lavoratori hanno testimoniato un calo significativo dello stress: il 39 si è dichiarato migliorato, il 71% meno a rischio burnout. Perfino le assenze per malattie e le dimissioni sono crollate, rispettivamente del 65% e del 57%. Tanto che per il 15% degli intervistati, nessun aumento di salario varrebbe a compensare il ritorno del quinto giorno al lavoro. Dal lato degli imprenditori, non si registrano perdite. I profitti sono anzi aumentati in media dell’1,4%, il 35% in più rispetto agli anni precedenti. Questo perché i lavoratori avrebbero evitato perdite di tempo e meeting infruttuosi, concentrandosi sulle proprie mansioni.


I modelli implementati nello studio sono stati diversi, secondo il settore di attività e le peculiarità organizzative, dal classico venerdì libero a formule “decentralizzate”, “annualizzate”, condizionate e variamente modulate. Non esiste infatti una soluzione universale, che sia valida sempre e ovunque. Resta il dubbio che nella ristorazione sia irrealistico coprire i costi in questo modo. “Ma se domandiamo agli imprenditori, molti di loro sono convinti che la settimana di quattro giorni si farà”, scommette il sociologo Brendal Burchell, coautore dello studio.


Di fatto in molti stabilimenti austriaci e tedeschi questa è già una realtà: i dipendenti possono scegliere di lavorare solo quattro giorni, ma spesso si tratta di una declinazione del part-time o di un diverso modo di spalmare le consuete quaranta ore settimanali. Qualcosa di molto diverso dal cosiddetto “modello 100 80 100”, che prevede riduzione di orario a parità di salario.

Fonte: Rolling Pin

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