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Nuño Garcìa, da pastry chef “stellato” a fornaio: “Ecco perché ho cambiato lavoro”

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina Nuno Garcia

Dal lusso estremo alle tavole quotidiane di un quartiere madrileno, dall’alta cucina alla panetteria: così Nuño Garcia ha cambiato vita e lavoro, scommettendo sul valore democratico di un grande pane a 1 euro.

La notizia

Originario di Guadalajara, dove ha frequentato l’alberghiero, Nuño ha terminato gli studi in Catalogna, dove si è fermato 9 anni, per lavorare presso indirizzi iconici come la pasticceria Escribà e la bottega di Oriol Balaguer. Non da meno le esperienze nella ristorazione, con il servizio svolto presso Lasarte di Martin Berasategui, Miramar di Paco Perez e Dos Cielos dei fratelli Torres. Fino al volo intercontinentale nei grandi alberghi di Singapore, Bali, Tailandia e Nuova Zelanda, che gli è valso nel 2015 il titolo di miglior pastry chef asiatico. Quando poi è rientrato a Madrid, si è reso conto di un fenomeno nuovo: la voga del lievito madre. Così ha iniziato a lavorare come consulente di officine, scuole e ristoranti, diventando a stretto giro un personaggio social. Fino alla decisione di mettersi in proprio, che risale a un anno fa.


La nuova bottega si chiama Clan Obrador: vi sforna pane, viennoiserie e pasticceria artigianale a Madrid, quartiere di Acacias, in compagnia del fratello e del cugino. Il laboratorio è a vista: “Mi piace che la gente veda che siamo artigiani. Non abbiamo niente da nascondere nel nostro lavoro, pulizia e ordine”, dice. “L’idea è che la gente del quartiere possa trovare una pagnotta classica preparata con il lievito madre a un buon prezzo, come 1 euro e 30”.



Ci sono poi i grandi pani di farina galiziana molita a pietra, il pancarrè, le baguette, le madeleines. Nel comparto dolce si distinguono anche i cruffins, composti di impasto per croissant ma cotti nello stampo da muffin e farciti di creme varie, al mirtillo, alle fragole, al pistacchio, al gianduia. E poi i tradizionali pasteis de Belém, imparati in Portogallo.

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“Siamo una famiglia che condivide lo stesso obiettivo: fare le cose bene, semplicemente e senza ambizioni diverse da quella di fornire un pane e viennoiserie di qualità alla gente del quartiere. Sono lontano da chi spara i prezzi. Qui li conteniamo per democratizzare il prodotto. Ho lavorato in molti stabilimenti di lusso e non voglio produrre per le occasioni speciali, ma per il trantran quotidiano”. Tanto che alle 3 del pomeriggio è già tutto venduto.

Crediti Almudena Avalos



Fonte: El Pais

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