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Napoletana, Social, Gourmet: ecco le migliori pizzerie di Milano

di:
Silvia Vecchione
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pizzerie milano

La regina del comfort food alla conquista di Milano: un itinerario eclettico che guida alla scoperta delle migliori pizzerie in città, al confine tra classicità e innovazione.

Le Pizzerie

Dieci delle migliori pizzerie di Milano


Le mode passano, la pizza resta. Resta di moda anche a Milano, dove la concorrenza in ambito food diventa ogni giorno più spietata: oggi si contano 15 mila attività nel settore della ristorazione, con una crescita del 21% solo negli ultimi 5 anni. Tra le rivelazioni del fusion e le ultime tendenze dal mondo della cucina etnica, tra i bistrot dal curriculum stellato e le affollate vie dello street food, tra i mercatini bio e le botteghe healthy, tra le storiche vinerie e i cocktail bar teatri di creatività, lei resta, la pizza, immancabile certezza senza tempo, il cui potere confortante ha conquistato l’universo a pennellate di verde, bianco e rosso. Un cibo rassicurante, quindi, ma anche incredibilmente versatile e capace di evolversi per venire incontro ai gusti più disparati e accontentare i palati più conservatori, così come i più eccentrici anticonformisti. A Milano la pizza cambia l’abito più in fretta che in Fashion Week: Napoletana, Social, Gourmet sono alcune delle diverse facce che si contano su questo dado più o meno rotondo, che invade la città con il suo profumo autentico e convince anche la più skinny delle blogger ad allentare la cintura.

 

Di seguito un itinerario tra le migliori pizzerie milanesi, per tutti i gusti.

 

1 La Taverna Gourmet


Foto di Marco Giberti




Pizzeria o ristorante gastronomico? È un’armoniosa sintesi tra i due, quella che si ha il piacere di gustare a La Taverna Gourmet, raffinato locale di eleganza e design situato in Via Maffei 12, tra Porta Romana e Cinque Giornate. La Taverna Gourmet è la pizzeria d’autore nata nel 2015 dall’esperienza e dall’intuizione di Davide Iannaco, proprietario della storica Taverna di via Anzani e della vicina L’Altra Taverna, mete conosciute in città fra gli amanti della classicità partenopea. La sfida di Davide è stata mettere insieme l’essenzialità della pizza napoletana con la finezza dell’alta cucina, missione che continua a compiersi fra le mani di un duo impeccabilmente assortito: la creatività e l’abilità dello chef Leonardo Giannico incontrano sperimentazione e competenza con il pizzaiolo Vincenzo Masi, maestro di ricerca in tema di elaborazione impasti e lievitazione naturale.


Un omaggio all’arte della semplicità è la Margherita Gourmet, ma non mancano proposte più audaci, come la celebre Gambero e guacamole o la Scampi cacio e pepe. Alla base, le certezze: grano al 100% italiano e un’esperta lavorazione di diverse farine e cereali, nell’unica direzione di equilibrio ed eccellenza; i topping sono solo ingredienti di qualità elevata provenienti da fornitori selezionati. Da non perdere un assaggio di Patanegra, per un’esperienza davvero topfloor.

 

2 Marghe Pizza



Marghe apre la sua prima location nel 2016 in Via Cadore 26, per poi fare il bis in Via Plinio 6, a pochi metri da Piazza Lima e Corso Buenos Aires. L’obiettivo è riprendere il contatto assoluto con la genuinità dell’Italia autentica, reinterpretandone gli ideali in chiave moderna. Sono rustiche le pareti di mattoni a vista e le ampie tavolate in legno, adatte anche a essere condivise in ottica di social table; i pavimenti piastrellati ricordano le antiche maioliche del Sud mentre la luminosità del locale e i muri colorati creano un’atmosfera vivace e informale, di cui è portavoce uno staff giovane e spigliato.


La pizza è napoletana, dunque, nel rispetto dei “sapori antichi” e con un occhio attento ai “gusti contemporanei”: si spazia dalla classica Margherita alle proposte più particolari, come le pizze vegane e le special. Punto fermo rimane l’impasto, profumato e leggerissimo, preparato con lievito naturale e cotto rigorosamente in forno a legna. Dalla farina Petra 1 di Molino Quaglia fino alle alici di Cetara, passando per Agerola e San Marzano, la selezione di ingredienti è piccola ma curata, per un locale che offre il meglio della pizza senza ostentazione.

 

3 Gino Sorbillo Pizza Gourmand


ginosorbillo

Parlando di pizza è impossibile non citare Gino Sorbillo, che con il suo locale Pizza Gourmand, aperto da ottobre 2017 in Via Ugo Foscolo 3, è arrivato a piantare ben quattro bandierine tricolori nella capitale italiana della moda. Situata ancora una volta nel centro storico di Milano, a breve distanza dalla Galleria Vittorio Emanuele II e dai “fratelli” Zia Esterina e Lievito Madre al Duomo, la pizzeria Gourmand di Sorbillo conta circa 70 coperti distribuiti su due livelli e si fa ambasciatrice di una nuova filosofia sorbilliana: qui ci si spinge oltre i confini della classicità partenopea, proponendo un menu di pizze regionali per celebrare la vera peculiarità del territorio italiano, ossia la sua varietà e diversità; accanto alla pizza Campania, pertanto, ci saranno la Veneto, la Lazio, la Liguria e la Lombardia, in un viaggio gourmet che spazia lungo tutto lo stivale, guidando alla scoperta delle sue eccellenze gastronomiche.


Innovativo anche il tipo di cottura che, invece di essere a legna, avviene in forno elettrico. Nonostante le variazioni sul tema, la base rimane quella della pizza napoletana e viene realizzata con un mix di farine Mulino Caputo di tipo 00 e tipo 1. Una versione di Sorbillo adatta alla Milano che cambia.

 

4 Dry Milano



L’insegna conquista Milano già nel 2013 con il progetto Dry Cocktails & Pizza. Nato sotto la buona stella di Andrea Berton e situato in Via Solferino 33, a pochi passi da Pisacco, il famoso fratello bistrot, Dry è oggi una vera icona in città. Siamo in terra di pizza gourmet, in un locale dal look industrial chic che la propone in chiave super trendy. L’idea innovativa di abbinare pizza e cocktail aveva stupito, ma ora i milanesi – di nascita o di passaggio – ci si sono piacevolmente assuefatti, tanto che Dry Milano ha scelto di replicare nel 2017 con la seconda apertura in Viale Vittorio Veneto 28, piantando la bandiera anche nel caleidoscopico quartiere di Porta Venezia e variando leggermente la proposta, con servizio diurno oltre che serale.


Qualità e tendenza per un ambiente dall’aspetto decisamente cool, che è capace di convincere per un aperitivo, incollare al tavolo per cena e sedurre definitivamente con un cocktail defaticante di fine serata, da bere direttamente al bancone. Lievitato per almeno 48 ore, l’impasto è raffinato e leggero, da gustare in modalità pizza o, perché no, focaccia, disponibile nei due formati small/regular per venire incontro alle esigenze di versatilità in una Milano sempre più veloce. Ingredienti di qualità dominano la carta, dal crudo dolce d’Osvaldo alle acciughe del Cantabrico. Da provare i cubotti e la focaccia al vitello tonnato con polvere di capperi firmata Berton.

 

5 Pizzeria Starita



Starita è una vera star, una leggenda della pizza napoletana: Starita a Materdei è nata nel 1901, prima come cantina, per poi evolversi e diventare luogo di degustazione, oltre che di vini, anche di ricette classiche partenopee, fino a trasformarsi in trattoria – pizzeria – friggitoria; leggenda non solo perché è ambasciatrice della pizza napoletana autentica da ben quattro generazioni – sia in Italia, a Napoli, Milano e Torino, sia oltreoceano, a New York – ma anche perché ha ricoperto il ruolo di co-protagonista accanto alla bella Sofia Loren nel film L’Oro di Napoli. Del set cinematografico il locale vanta la fama, ma non l’immagine, che si conserva pulita, genuina, schietta e verace, così come la sua pizza: niente ostentazione né fronzoli neppure nella location milanese, situata in Via Giovanni Gherardini 1. L’indirizzo è meta ormai nota a chi desidera godersi l’esperienza di un viaggio a Napoli con vista sull’Arco della Pace e concedersi una pizza da Oscar.

 

6 Pizzeria Da Zero




La Pizzeria Da Zero nasce da un’idea di Paolo De Simone, Giuseppe Boccia e Carmine Mainenti. Da Vallo della Lucania, in Cilento, l’insegna conquista prima Agropoli poi Milano, per arrivare a Matera. Nel capoluogo lombardo, oggi gli indirizzi sono due: uno è nelle vicinanze di Piazza Affari, in Via Berardino Luini 9, mentre l’altro è nella vecchia Brera, in Via dell’Orso 4, non lontano dalla prestigiosa Montenapoleone. La pizza di Da Zero fonde con gusto Napoli e Cilento, secondo un mix di successo che ne caratterizza l’originalità. Il legame con il Cilento è evidente anche nella scelta delle materie prime, fornite da produttori locali con cui vi è conoscenza diretta e rapporto costante.


Le pizze di Da Zero raccontano la storia del territorio e di chi lo rispetta, conservandone tutto il sapore autentico e genuino. Alla base dell’impasto, un mix di farine Mulino Caputo e di grano coltivato e macinato a freddo in località Prevetelupo a Vallo della Lucania. Il menu comprende pizze classiche e pizze del territorio, tra cui spiccano la “Margherotta” (pomodoro San Marzano Dop, fior di latte di Agerola, ‘nduja di Spilinga, cacioricotta di capra del Cilento e basilico) e la “Tonno e Ammaccate” (con fior di latte di Agerola, tonno di Palinuro, cipolla ramata di Montoro, olive ammaccate Salella e basilico). Una pizza leggera e nutriente, che comincia “Da Zero”, dando priorità alla filiera corta e alla valorizzazione del territorio.

 

7 Pizzeria Lievità



Con questa leggerezza, anzi Lievità, si vola lontano: è così che l’omonima pizzeria gourmet, nata nel mese di aprile 2015 in Via Carlo Ravizza 11, ha in pochi anni conquistato altre due porte meneghine (Via Pasquale Sottocorno 17 e Via Varese 4) spingendosi fino a Londra, per trasportare oltremare il concetto di “pizza gourmet napoletana”. È così, infatti, che il casertano Giorgio Caruso, allievo di Ciro Salvo, ama definire la propria creazione. Secondo la sua filosofia, “la pizza nasce come un prodotto popolare, ma con continuo studio e un’attenta ricerca può diventare un vero piatto gourmet”: a fare la differenza, dunque, sono l’applicazione e l’evoluzione, il tempo dedicato al proprio progetto e la cura per il dettaglio.


L’impasto, cotto a legna, è realizzato con farina integrale e semi-integrale di tipo 1, a base di grano tenero italiano macinato a pietra, per conservarne il sapore autentico e le proprietà nutrizionali; la lievitazione naturale e la lunga maturazione, che impiega dalle 24 alle 48 ore, ne garantiscono leggerezza e digeribilità. I topping utilizzati sono esclusivamente ingedienti stagionali e materie prime di qualità, come mozzarella fiordilatte di Agerola, culatello di Parma, bottarga di tonno rosso, pomodorini gialli del Vesuvio e olio extravergine delle colline salernitane. Per un’esperienza gourmet autentica, che sa coniugare sostanza e leggerezza.

 

8 Berberè



Berberè è artigianalità in una cornice dall’animo pop. Creato dai fratelli Matteo e Salvatore Aloe, il concept raggiunge Milano nel 2016 con la prima pizzeria aperta in zona Isola, in Via Sebenico 21; dal 2017 l’insegna è presente in città anche in Via Vigevano 8, nel cuore del quartiere underground per antonomasia, quello dei Navigli. L’idea è nata nel 2010 a Bologna e oggi Berberè conta ben 9 pizzerie presenti in tutta Italia. Non si tratta di un franchising: in questo caso è la gestione diretta a garantire autenticità e continuità; per dirlo con le parole di Salvatore Aloe, «L’essenza e la sfida di Berberè è il “lavoro” nel senso di “mestiere”, il tramandare una professionalità e poter contare sull’esperienza di tante mani sapienti».


L’impasto della pizza viene realizzato quotidianamente a partire da acqua, farina e pasta madre viva mentre i topping – come il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, i capperi di Salina e il Fiordilatte bio Querceta – sono selezionati tra le eccellenze artigianali del nostro territorio. Qualità e genuinità in un ambiente informale, vivace e colorato, che mette allegria e invita alla condivisione: uno dei punti di forza di Berberè è infatti la formula degustazione, sicuramente un’ottima modalità per fare sharing al di là di uno schermo, concedendosi il piacere dei sapori veri nel contesto della vita reale.

 

9 Briscola Pizza Society



Se si dice sharing, a Milano si parla di Briscola Pizza Society, format nato nel 2015 e presente oggi in quattro diverse location cittadine, tra cui Duomo e Porta Nuova. La convivialità diventa la parola chiave per un brand che fa della condivisione la propria filosofia portante e la trasforma in hashtag: infatti, con il mantra #pizzasharing, Briscola ci invita a muoverci senza soluzione di continuità dalla realtà fisica a quella digitale, per coinvolgere e stimolare la creatività in ottica omnichannel. Il carattere innovativo del concept, la riconoscibilità del marchio e il suo potenziale di replicabilità all’estero hanno portato Briscola Pizza Society a conquistare il premio di miglior Pizzeria 2019 al concorso “Italy’s best restaurant chains”.


La pizza è realizzata secondo la classica ricetta napoletana, preparata con un mix di farine del Molino Dallagiovanna e lasciata lievitare per almeno 24 ore. La peculiarità di Briscola è quella di rendere disponibili le pizze in due formati: classico (28/30 cm) e ridotto (18/20 cm). Le cosiddette “pizzine”, pensate appositamente per essere condivise, lasciano spazio alla fantasia e alla sperimentazione, senza imporre vincoli alla golosità e dimostrando quanto, alla fine, l’insieme valga molto più della somma delle parti. Ideale per una cena easy da trascorrere in compagnia di amici in un contesto confidenziale e social-friendly.

 

10 Pizzium



Pizzium nasce nel marzo 2017 dall’incontro tra Giovanni “Nanni” Arbellini e gli imprenditori Stefano Saturnino e Ilaria Puddu. Quella di Nanni è una pizza che sa di casa sua e che, senza ambizioni gourmet, si fa ambasciatrice sincera e genuina della classicità napoletana a Milano, invitando la città a gustare il sapore autentico delle cose semplici in un ambiente rustico, giovane e informale. Un format che funziona e che, in poco tempo, ha portato Pizzium a triplicarsi, partendo dalla prima apertura in zona Sempione, in Via Procaccini 30, per conquistare il quartiere di Cinque Giornate con il locale di Via Anfossi 1 e l’eclettica Porta Venezia con la pizzeria di Viale Tunisia 6. Oggi, il brand conta in Italia un totale di 9 indirizzi, con altri 4 in arrivo a Brescia (20 febbraio), Torino (28 febbraio), Varese (11 marzo) e Milano (25 marzo).


Il successo di Pizzium si deve innanzitutto al prodotto: la lievitazione, che avviene sia a temperatura ambiente sia in modalità controllata, ha una durata minima di 24 ore e garantisce, insieme all’utilizzo di farina Petra di tipo 0 Molino Quaglia, massima leggerezza e digeribilità; l’impasto viene definito “intelligente” perché è oggetto di continua ricerca, affinamento e selezione, sempre nell’assoluto rispetto della visione d’insieme “la pizza è una cosa semplice”. L’ultima novità riguarda il menu: l’ispirazione non è più un viaggio alla scoperta dell’intero territorio italiano ma un focus sulla capitale della pizza per eccellenza; non più le 14 pizze “regionali”, quindi, ma ricette che celebrano Napoli e portano il nome dei suoi più iconici quartieri. Un vero tour gastronomico che parte da Milano e si gusta con le gambe sotto il tavolo.

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