A pochi passi dall’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, nell’entroterra marchigiano, sorge Tenute Muròla, un’azienda a conduzione familiare guidata con passione da padre e figlio, particolarmente sensibile al tema della sostenibilità ambientale. La gemma della produzione di Tenute Muròla è il Brunforte IGT Marche Rosso, un raffinato Merlot in purezza che prende il nome dal suggestivo castello di Loro Piceno.
Il territorio
Ci si dimentica troppo spesso di quanto l’entroterra marchigiano sia un territorio meraviglioso sotto diversi profili. Non solo storia e paesaggi, ma idee imprenditoriali che hanno lasciato il segno a livello internazionale. E poi l’espressione enologica, forse meno blasonata di quella di regioni attigue, ma qualitativamente più che all’altezza delle stesse.

Aver conosciuto le Tenute Muròla, il cui nome fa riferimento a quella che anticamente era una fonte a cui si abbeveravano gli animali, a questo proposito, è emblematico.

Si parla di più di 350 ettari, 60 dei quali vitati, dai 250 ai 300 metri sul livello del mare che appartengono alla famiglia Bonati-Mosiewicz, originaria di Loro Piceno, dal XVII secolo. Il clima è ideale, temperato dall’alternarsi dell’influenza dal vicino Adriatico e dei venti freschi notturni che scendono dai Monti Sibillini.
La storia
La cantina, dotata di tecnologie all’avanguardia, ha sede non distante dell’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, in bel casale settecentesco che si raggiunge passando tra una lunga fila di cipressi.


Padre e figlio, Jurek e Edoardo Mosiewicz, sono alla guida di un’azienda che vale la pena conoscere, con una produzione di circa duecentomila bottiglie ogni anno, ridotte nel tempo perché, ci spiega Jurek: “Come potenzialità potremmo stare sulle settecentomila, ma siamo arrivati a produrne quattrocentocinquantamila e poi abbiamo scelto di selezionare solo le uve migliori e vendere le altre".


È una famiglia vocata all’ingegneria e all’innovazione, la loro. A partire da Teodoro Bonati, il quale a cavallo tra 1700 e 1800 è uno dei personaggi chiave della ‘Questione del reno’, storicamente considerata l’evento che ha fatto nascere la scuola idraulica italiana, per poi proseguire con Agar Bonati Sorbatti, detta Cama’, prima ingegnere donna nelle Marche e settima in Italia, grande amante della natura a cui è stata dedicata un’etichetta, illustrata da Gianluca Folì, 100 bottiglie con un notevole blend di Sangiovese e Merlot (80/20%) in occasione del centesimo anniversario della sua laurea.

È proprio Agar a trasmettere, soprattutto al nipote Jurek, la passione per la terra: da qui la decisione di investire su questo territorio, puntando su una produzione vinicola di alta qualità.
L’azienda e i vini
Tenute Muròla è un’azienda molto sensibile al tema della sostenibilità ambientale: l’energia arriva anche da un impianto fotovoltaico. Ormai quarant’anni fa è stato creato un lago artificiale che preservare una risorsa fondamentale come l’acqua, sostenendo allo stesso tempo la biodiversità e creando un ecosistema ideale per flora e fauna. È stata infine completata la transizione verso il biologico, certificando sia vigneti sia seminativi.


I suoli, con uno strato d’argilla superficiale e argilla azzurra da depositi marini, connotano i vini con caratteri distintivi. La scelta aziendale, come ci racconta l’ingegner Mosiewicz, è quella di puntare su quella che è la vocazione locale: “Ci siamo dati dei paletti, coltivare vitigni locali, come la Ribòna, lontano cugino del Verdicchio che si trova solo in questa provincia, facendolo possibilmente in purezza. Perché quel che ne risulta può piacere o no, ma è quello che rappresenta realmente il territorio. Tutto questo coltivando i vigneti in assenza di stress, cercando di preservare al massimo la qualità dell’uva in cantina”.

Ribona (o Maceratino) quindi, con 32 cloni differenti recuperati da vigneti abbandonati, e poi Pecorino e Passerina tra le bacche bianche. Tra le uve rosse Sangiovese e Montepulciano, oltre al Merlot che dà vita a Brunforte, IGT Marche Rosso di straordinaria finezza che siamo certi alla cieca potrebbe ‘stendere’ concorrenti ultrablasonati.


Merlot in purezza, appunto, prende il nome dal castello di Loro Piceno, appartenuto ai Conti Brunforte. Da un appezzamento di Merlot esposto a est, vigna Levante, le uve danno vita a un vino di estrema eleganza e di freschezza sorprendente a scapito dei suoi 15 gradi alcolici. Al naso rivela note di ciliegia e frutta rossa matura, in armonia con delicate note di spezie e una suadente balsamicità. In bocca è morbido, di nerbo, mai stucchevole, con una piacevolissima nota sapida a bilanciarne la struttura imponente.
Contatti
Contrada Villamagna, 9, 62010, Urbisaglia, MC
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