In Sardegna è partita una protesta che ha del clamoroso: migliaia di litri di latte versati per strada dai pastori per protesta a causa del prezzo troppo basso pagato per il conferimento del loro latte.
La Notizia
La clamorosa protesta dei pastori sardi
Migliaia di litri di latte ovino buttati, è la protesta clamorosa dei pastori sardi per il perdurare di una situazione di pesante crisi del comparto ovi-caprino.
Il motivo è, da sempre, il “prezzo del latte” ossia il prezzo che viene pagato ai pastori da parte delle aziende trasformatrici, industrie o cooperative.
Negli ultimi anni il prezzo del latte è variato da 1 euro a 50/60 centesimi al litro circa, con conseguenze molto pesanti per le aziende agropastorali. Le aziende infatti non sono quelle di 50 anni fa: al giorno d’oggi sono tutte moderne, meccanizzate (a cominciare dalla mungitura), con costi gestionali importanti, anche per la burocrazia, e maggiori spese a cui far fronte (due su tutte le integrazioni alimentari e i moderni ovili per il bestiame, che non è più brado come una volta). È chiaro che una forbice di quasi 50 centesimi a litro manda in crisi l’azienda, il cui unico sostentamento è la produzione di latte ovino.
Molti pastori sono concordi nell’affermare che il giusto prezzo da pagare da parte delle aziende sarebbe un euro a litro, e che al di sotto viene venduto sottocosto con conseguente loro indebitamento per far fronte alla gestione ordinaria dell’impresa.
“Il disagio è forte, chi ce lo fa fare, dicevo con i miei fratelli (Azienda Fratelli Cuscusa N.d.R.), alla fine il mio lavoro non mi è riconosciuto, e mi scontro con il prezzo del formaggio industriale che è basso. La soluzione non può essere solo politica, o industriale o sindacale, bisogna sensibilizzare i consumatori innanzitutto, sono abituati a spendere troppo poco. Ma sono sicuro che spenderebbero di più per i nostri prodotti, con un prezzo giusto, solidale e dignitoso. Mi piange vedere il latte buttato ma non ne possiamo più, c’è disperazione”. Questo il punto di vista di Michele Cuscusa, pastore e conferitore di latte che oltre all'azienda agricola adibita a pascolo e altre attività, autoproduce pecorino biologico nel suo mini caseificio a Gonnostramatza.