È sempre più rosa la cucina francese: la giovanissima Naïs Pirollet espugna il Bocuse D’Or, istituzione maschile dalla fondazione nel 1987, e vola in finale.
La notizia
Sono ormai cosa fatta, le selezioni europee del Bocuse d’Or: il 23-24 marzo diciotto squadre si sono confrontate a Budapest, in vista della finale del 22-23 gennaio 2023, cui approderanno in dieci. La notizia, però, è anche un’altra: per la prima volta dalla creazione del concorso nel 1987 a difendere i colori di quella che non è una nazione qualunque, la Francia, è stata chiamata una ragazza. Si tratta della ventiquattrenne Naïs Pirollet, allenata da Tabata Mey e coadiuvata dal secondo Arthur Debray con il commis Cole Millard.De lei si sa che nel 2017 è stata la migliore allieva del Paul Bocuse Institute, la scuola di cucina che condivide nome e fondatore con il concorso, e che non ha mai guidato un ristorante. Piuttosto è stata costantemente addestrata per situazioni competitive ad alto stress, che richiedono esattezza, tenuta fisica e mentale. La Pirollet non è nuova neppure a questa competizione: già nel settembre 2021 aveva partecipato come aiutante al successo di Davy Tissot, vittorioso sui nordici, e a distanza di appena due mesi aveva passato le selezioni nazionali. “Non ho parole per descrivere quello che provo”, ha immediatamente dichiarato. “Ma voglio ringraziare tutti gli chef che mi hanno aiutata e consigliata nel mio percorso”.
Il suo studio si è focalizzato sulla cacciagione, fra i temi delle prove quest’anno. “Al momento stiamo cercando di sezionare tutto per capire i pezzi, analizzare le testure e i comportamenti in cottura, in modo da decidere cosa preferiamo e vogliamo portare al concorso. Lavoriamo molto con designer, che ci forniscono linee guida e spirito della composizione”.
Sono state cinque ore e mezzo per servire alla giuria due piatti, in competizione con altre 17 nazionali, tutte a guida maschile. A spuntarla è stata la Danimarca, ma il settimo posto ha comunque spalancato a Pirollet le porte della finale. Le sue ricette, tutt’altro che appariscenti, hanno convinto i giudici per tecnica, freschezza e twist creativi. Un bel tocco di rosa, dopo l’incoronazione di Ana Roš a membro onorario della manifestazione. “Soprattutto per me che sono autodidatta, è un grande onore e una storia che dovrebbe essere raccontata ai giovani e alle ragazze. Cucinare non è la scelta più facile nella vita, ancora di più se inizi da zero. Ma un simile riconoscimento ti fa capire che era il tuo destino e gli stessi momenti difficili diventano un lontano ricordo”. L’Italia, ahimè, anche questa volta resterà a bocca asciutta.
Fonte: euronews.com
Foto di copertina: Crediti Bocuse D'Or France