C’è un locale a Staranzano dove è possibile viaggiare col palato, dal dolce al salato: è Bistrot Bosio, che dopo quasi cent’anni ha saputo diventare un punto di riferimento locale e internazionale, col suo team affiatato come una squadra di calcio.
Bistrot Bosio
La storia
Cosa può esserci di speciale in un locale polifunzionale situato in un paesino in provincia di Gorizia? Per chi è abituato alla vita cosmopolita milanese, alla multietnicità delle grandi metropoli come New York o Londra, forse Bistrot Bosio potrebbe sembrare un posto consono ai suoi standard, persino ordinario. Ed è proprio questa la sua peculiarità: dopo quasi cent’anni di storia alle spalle, il piccolo Panificio si è saputo trasformare all’interno di una piccola città, Staranzano, che conta appena settemila anime.
Dalla pasticceria al cocktail bar, Bistrot Bosio oggi è diventato un grande punto di riferimento di sapori e offerte internazionali, una di quelle mete irrinunciabili per chi vuole viaggiare col palato, al punto che i suoi clienti arrivano da chilometri di distanza ed è persino il fornitore ufficiale di oltre trenta strutture estere, ubicate in Svezia, Spagna e Austria.
Gianfranco Bosio, titolare del Bistrot, ci ha raccontato la storia del suo locale, per comprendere al meglio i percorsi e i segreti del suo successo: il Panificio è nato grazie a suo bisnonno nel 1938, e generazione dopo generazione, ogni membro della famiglia Bosio ha messo il proprio talento sul bancone del Bistrot per trasformarlo in qualcosa sempre più speciale. Prima suo nonno Luciano con la panificazione, poi suo padre Giorgio con l’idea della bakery boutique, frutto di una grande passione per la cucina francese, hanno reso il locale un punto di riferimento per il paese.
«Il lavoro intrapreso da mio padre è ancora oggi per noi una meta», ha detto Gianfranco. «Ora lui non c’è più io, ma insieme a mia moglie Clizia Spolaor e mia mamma Serena Bosio, che mi affiancano entrambe al Bistrot, portiamo avanti la sua idea, che sentiamo nostra, viva. Io sono entrato nel team una ventina di anni fa, dopo aver girato il mondo e aver provato panettieri e pasticceri atipici, in Asia, America ed Europa. Tutti questi produttori e i loro prodotti mi hanno fatto capire che il mercato stava evolvendo, le panetterie dovevano evolvere per non fare concorrenza ai supermercati. Così ci siamo evoluti, ancora una volta, anche noi».
Il bistrot
«La parola d’ordine è “qualità”», ha sottolineato Gianfranco. «Proprio come mi ha insegnato mio padre, ciò che per noi dev’essere un dogma immutabile è la qualità delle materie prime che utilizziamo, la selezione delle farine, la ricerca costante di nuovi prodotti e nuove proposte. Nel nostro settore, lavoriamo moltissimo e abbiamo poco tempo per viaggiare, svagarci e conoscere il mondo fuori dalla nostra comfort zone. Sin da bambino, invece, mio padre si concedeva le sue ferie per partire in giro per il mondo. È grazie a lui se ho imparato ad apprezzare i prodotti esteri, mi ha aperto la mente e mi ha fatto capire che tipo di imprenditore diventare, un cittadino del mondo».
Oggi questa cultura aperta verso il futuro e il mondo ha permesso a Bistrot Bosio di essere una vera fucina internazionale: «Siamo i primi nel nostro territorio come fornitori di panettoni di pistacchio, distribuiamo anche in Francia, Slovenia, Siviglia e Barcellona, col nostro lievito madre di 60 e passa anni», ha continuato Gianfranco. «Cinque anni fa circa abbiamo puntato sul cocktail bar: mi avevano detto che era una pazzia, oggi siamo citati dalle più importanti riviste del settore e registriamo sempre il tutto esaurito ai tavoli.
Abbiamo cento etichette di champagne e sebbene ci troviamo nelle famose valli del Collio e del Carso, abbiamo vini da tutto il mondo, dalla Borgogna ai macerati sloveni, oltre a essere ambassador di etichette blasonate, come quella di Champagne Lanson e St Germain. Abbiamo più di 80 gin, di cui venti italiani, tutti artigianali come ad esempio Gin Volcano, che nasce alle pendici dell’Etna, e possiamo vantare di avere una collaborazione diretta con l’azienda spagnola Carnicas Toribio Romero, che ci fornisce per esempio un Patanegra con 90 mesi di stagionatura».
Ma tra evoluzioni e materie prime costantemente selezionate, tra collaborazioni esclusive e vincenti, il segreto di Gianfranco è la sua squadra e una vita imprenditoriale tra famiglia, viaggi e azienda: «Non siamo soltanto numeri», ha spiegato. «Guardo al futuro del Bistrot Bosio con un occhio sempre più rivolto a un tipo di locale dove i dipendenti entrano a far parte di un senso di appartenenza simile a una grande famiglia o una grande squadra. Forse è eredità del mio lavoro come giornalista sportivo, che ho abbandonato per continuare la storia del Bistrot: trovo un forte parallelismo tra il mondo dello sport e il mondo dell’hospitality.
Quando facciamo eventi o abbiamo picchi di lavoro, ti scorre nel sangue quell’adrenalina che è equiparabile soltanto alla stessa adrenalina di una partita: sia che tu sia in campo o sugli spalti, si crea quel momento catartico, ti concentri sul lavoro ed è paragonabile soltanto al mondo dello sport. Forse per questo tanti che hanno lavorato nel mondo dello sport si buttano con discreto successo nel mondo dell’hospitality.
Sabato sera avevamo un casino nel locale e ho notato che è vero, il mio gruppo di lavoro, le brigate di cucina, si muovono esattamente come una squadra e si crea anche un cameratismo come nelle squadre di calcio o di pallavolo o di rugby, insomma negli sport di gruppo. Un domani vorrei allargare la mia squadra, formare altri professionisti del settore e se poi restano con me, bene, sennò che possano portare le proprie competenze acquisite da altri: c’è un gran bisogno in questo momento di… fuoriclasse».
Indirizzo
Panificio Bistrot Bosio
Via Trieste, 153, 34079 Staranzano GO
Tel: 0481 481502
Sito Web
