Chef

José Andrés spedisce la sua paella sulla luna: il nuovo progetto con l’ISS

di:
Massimiliano Bianconcini
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copertina paella jose andres

Paella stellata in orbita: l’iconico piatto di José Andrés parte in missione con gli astronauti per garantire a tutto l’equipaggio un pasto da fine dining. “Soddisfare i clienti per me è sempre una sfida, specialmente se sono ai margini del mondo conosciuto”.

La notizia

Una paella spaziale: così si potrebbe definire il piatto realizzato dal grande chef di origini spagnole José Andrés. Una metafora per sottolineare quanto sia buono, direte voi. Ma cadreste in errore: in questo caso, con l’aggettivo “spaziale” si intende proprio un piatto pensato per gli astronauti. Andrés e il suo team di ThinkFoodGroup sono stati coinvolti da Axiom Space per creare una paella e altre pietanze spagnole per la nuova missione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), la prima in assoluto con equipaggio completamente privato, la cui partenza è prevista per il mese di maggio.

Crediti Think Food Group



L'equipaggio di quattro persone individuato da Axiom, che trascorrerà otto giorni sulla stazione spaziale è guidato dal comandante veterano della NASA Michael López-Alegría, anch’egli americano di origini spagnole e amico di Andrés, al punto da chiedergli di provare a portare la vera cucina spagnola nello spazio. “Prima di immaginare di servire persone nello spazio, sognavo di nutrire persone sott'acqua, come Jules Verne”, ha confidato a “Food & Wine” José Andrés. “Soddisfare i clienti per me è sempre una sfida, specialmente se sono ai margini del mondo conosciuto”.


Sebbene siano solo poche centinaia le persone che hanno avuto esperienze in assenza di gravità, i viaggi spaziali sono attivi da abbastanza tempo e hanno apportato innovazioni nel cibo degli astronauti. Per questo, lo chef Andrés e il Direttore della ricerca e sviluppo di ThinkFoodGroup, Charisse Grey, che segue il progetto, hanno dovuto affrontare una serie di sfide pratiche. “La NASA nel tempo ha fatto realizzare diversi piatti per gli astronauti, anche con una buona resa qualitativa - ha spiegato Andrés. “La sfida, dunque, era: possiamo creare qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo? Possiamo spingere un po' di più la fantasia?”. Nel tentativo di innovare le pietanze da portare nello spazio, Andrés e Gray sono tornati alle origini, sono tornati a fare ciò che sanno fare meglio sulla Terra: un'eccezionale cucina spagnola con sapori audaci.

Crediti Nathan Congleton, Today



I pasti “spaziali” devono essere ricchi di nutrienti e rispettare tutte le linee guida della NASA, ma dovrebbero comunque risultare deliziosi al palato. Il "pasto per la famiglia spaziale" - come lo chiama ThinkFoodGroup - presenterà pertanto agli astronauti un pregiato taglio di maiale iberico con pomodori, cipolle, melanzane e peperoni e, naturalmente, la Paella di pollo e funghi, uno dei piatti principe della cucina iberica, che Andrés ha passato gran parte della sua vita a promuovere e innovare. Gli astronauti inoltre potranno contare sul prosciutto spagnolo, sul salchichon e sulle mandorle. “La cosa più importante era cambiare la percezione dei commensali”, ha spiegato Andrés. “Faremo per loro una paella che cuciniamo come una paella e che avrà il vero sapore e l'aspetto di una paella. Non sarà disidrata”.

Crediti Think Food Group



Andrés sperava di preservare anche un'altra parte fondamentale di questo tipico piatto spagnolo, ossia l'esperienza di condividerlo. Purtroppo, gli astronauti non potranno mangiare tutti da un'unica padella di grandi dimensioni, ma potranno comunque godere il pasto come una squadra. “Tutti gli astronauti gusteranno la paella insieme”, ha aggiunto lo chef, che spera che parte di questo impegno possa essere di esempio anche sulla Terra. Ad esempio, le condizioni che le persone devono affrontare in una zona di guerra come l'Ucraina possono avere sfortunate somiglianze con lo spazio, come l'impossibilità di accedere a ingredienti o attrezzature da cucina adeguate. Servire le buste per la paella sull’ISS può sembrare etereo, ma quelle stesse buste potrebbero potenzialmente funzionare anche per i soccorsi in caso di calamità. Come ha detto José Andrés: “Quando si guardano le cose in modo olistico non si risolve solo un problema contingente, ma si investe in una soluzione più ampia e valida per diversi problemi”.

Fonte: foodandwine.com

Foto di copertina: Getty Images

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