Dal 2017 Gucci è sponsor del festival Club to Club, sotto il segno del perturbante avant-pop internazionale. Davide Di Fabio ne ha interpretato i valori per una cena esclusiva, tra musica, arte e moda.
L'evento
La notte, negli anni d’oro della disco music italiana, si poteva paragonare a una tigre selvaggia: ruggente, scatenata, indomabile. Uno spirito analogo si è scatenato dai piatti di Davide Di Fabio, ex sous chef di Massimo Bottura, presentati all’evento esclusivo tenuto in collaborazione con C2C MLN shared by Gucci e Disco Diva, il primo aprile nel locale Apollo di Milano.Dall’Osteria Francescana, Davide è arrivato l’anno scorso a Dalla Gioconda: “Volevo avvicinarmi alla mia compagna, che è marchigiana”, aveva raccontato nel nostro primo articolo in cui spiegava il collegamento tra Bottura e Dalla Gioconda. “Ed è stato Massimo a mettermi in contatto con Stefano Bizzarri, figlio di Marco Bizzarri, CEO di Gucci, che dopo aver acquisito l’Osteria del Viandante stava per intraprendere una ristrutturazione importante. Ma il nome non è cambiato: la Gioconda negli anni ’50 era un dancing”. E come ci ha confermato lui stesso, ancora oggi nel suo locale si “balla”.
Il segreto di Davide è la sua passione per il mondo disco e la console: ogni tanto - ci ha raccontato - al posto della giacca da chef indossa gli abiti del dj. Ma gli elementi in comune con Gucci, la discoteca e Davide, non si limitano qui: il brand dal 2017 ha regolarmente collaborato con il festival Club to Club, di origini torinesi, per gli eventi di clubbing C2CMLN, e sotto la direzione creativa di Alessandro Michele ha trovato numerose occasioni per valorizzare e celebrare il potere delle sottoculture musicali, attraverso eventi e approfondimenti culturali che fossero sinonimo di libertà a tutela dell’espressione individuale. La musica può fare questo, attraverso il suo linguaggio fatto di risonanze e di sensi. Ma anche la gastronomia fa lo stesso.
Accompagnati dalla musica di Francesco Tassinari e dalla playlist di Daniele Baldelli, precursore assoluto della figura del dj, Davide è sceso “in pista” con un caleidoscopico risotto. La prima proposta è stata infatti il suo Saluti da Rimini, un riso alla catalana, battuto di scampi e crudo, olio al basilico e acqua di pomodoro. Prodotti locali, sapori di epoche e culture che si mescolano, proprio come capitava in discoteca. Sopra al piatto, una cialda che rappresenta una “cartolina” di Maurizio Cattelan, quella che Davide ha definito la sua “foglia d’oro, in omaggio al celebre risotto di Gualtiero Marchesi”.
Segue La Capri dell’Adriatico, baccalà mantecato, scarola leggermente scottata, uvetta, erba di terra e di mare, limone nero e olive di Cerignola. Davide e lo stesso Stefano Bizzarri ci hanno raccontato che le verdure sono state coltivate e raccolte a mano da loro stessi. Danno più sapore al piatto? Forse no, ma di sicuro gli danno una storia, un’identità, il senso di un rispetto nei confronti dei propri ospiti e la scelta di un approccio sostenibile.
Si conclude con una Meringata alle fragole, spuma di latte e mascarpone, piccole meringhe, fragole e aceto balsamico. Ad accompagnare queste ballerine rosse e bianche, fino alla fine della serata, due proposte di vino: Verdicchio di Metelica 2018 Collestefano e Sangiovese Petrolo 2018 Inarno.
Colori forti, contrasti accesi, niente sfumature delicate, sapori che devono accompagnare la giusta serata da “tigri”: Davide Di Fabio ha messo in (s)cena gli anni della disco italiana, caratterizzati dalla stessa miscela di “assemblage” dedicati alla vita notturna, alla musica avant-pop e linguaggi camaleontici che hanno segnato la Dolce vita che, da oggi, si potrà chiamare anche “Disco vita”.