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FuoriBolla: a Modena i migliori Champagne del mondo con la cucina dell’Emilia-Romagna

di:
Elisa Erriu
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Quando l’arte dello Champagne incontra l’anima emiliana: le sorprese di FuoriBolla 2025.

Modena ha indossato il suo abito più brillante, per uscire dalla consuetudine ed entrare… FuoriBolla. FuoriBolla 2025 ha trasformato le strade, le gallerie e i ristoranti in un percorso diffuso di incontri e degustazioni, dove lo Champagne ha dialogato con l’identità emiliana come in una lunga conversazione tra eleganza e concretezza. Per tre giorni i primi di ottobre, la città e la sua provincia hanno respirato un’aria diversa — quella delle grandi occasioni, ma anche delle buone idee. Non una semplice kermesse del vino, ma un progetto culturale che unisce arte, gastronomia e sostenibilità, mettendo in scena un modo nuovo di intendere il lusso: fatto di convivialità, curiosità e rispetto per la materia, per celebrare l’incontro tra la cultura francese della vigna e la passione gastronomica emiliana, intrecciando due identità che condividono la stessa ossessione per la qualità e la convivialità.

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Il progetto, patrocinato dal Comune di Modena, ha confermato la sua natura di “salotto diffuso dello Champagne”, un percorso urbano e sensoriale pensato per far dialogare la cucina, il territorio e la materia viva del vino. Curato da Studio Savarin, Première Italia e Origine Collective, FuoriBolla tra le Mura ha coinvolto oltre venti locali del centro storico di Modena — ristoranti, enoteche, cocktail bar, botteghe e bistrot — in un itinerario libero e aperto a tutti, dove l’unico biglietto d’ingresso era la curiosità. Ogni tappa un accostamento diverso, ogni calice un racconto, ogni assaggio un piccolo manifesto dell’equilibrio tra tecnica e piacere.

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Il programma ha debuttato il mese scorso con un aperitivo esclusivo alla Galleria d’Arte Contemporanea Verolino, dove la mostra di Maurizio Donzelli ha dialogato con le creazioni dello chef Paolo Reggiani e con lo Champagne Cordon Bleu de Venoge. Un incontro raffinato tra estetica e gusto, in cui la luce dei quadri e le bollicine nello stesso bicchiere sembravano vibrare all’unisono. La serata è proseguita all’ex Cinema Cavour, oggi Casa Ciao, trasformata per l’occasione in un grande palcoscenico conviviale: una tavola imperiale ispirata alla tradizione estense, piatti ducali reinterpretati da Reggiani e una curatela di Champagne selezionati per accompagnare ogni portata, mentre un pianoforte riempiva la sala di note e un’installazione video raccontava la metamorfosi del gusto. Poi, a chiudere, un DJ set e un’area cocktail, perché in Emilia anche la fine di una cena è un inizio.

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Lo stesso spazio ha ospitato la masterclass “Champagne & Agricoltura”, condotta da Mario Federzoni e Jean-Christophe Delavenne, un dialogo sui principi della viticoltura sostenibile, sul legame tra la vigna e la terra, tra la pratica contadina e la filosofia dello Champagne. Nel frattempo, il viaggio effervescente di FuoriBolla si è spostato a Maranello, dove il Ristorante Cavallino ha celebrato il nuovo menù Supercars firmato dallo chef Riccardo Forapani sotto la supervisione di Massimo Bottura: piatti che univano rigore tecnico e ironia modenese, accostati a una selezione di Champagne raccontata direttamente dai produttori. Una cucina che parla la lingua dei motori — velocità, controllo, precisione — ma la traduce in emozione gustativa.

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La giornata si è conclusa con un aperitivo nella nuova Collezione Maserati, alle porte di Modena, tra carrozzerie che raccontano il design e bottiglie che raccontano il tempo. Due Champagne biologici hanno incontrato il Parmigiano Reggiano Bio di Santa Rita 1964, protagonista di una spettacolare apertura di forma stagionata 115 mesi. In quella combinazione di terroir e tecnologia, di ruote e bolle, di tradizione e innovazione, si è condensato lo spirito di FuoriBolla: far dialogare l’Emilia con il mondo senza perdere la propria voce.

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Alla fine la scena si è spostata a Bologna, nella Boutique Acetaia Giusti, dove il progetto Materia Viva ha raccontato l’incontro tra Balsamico e Champagne. L’installazione, ispirata ai quattro elementi — legno, vetro, argilla e gesso — ha messo in scena una riflessione sulla trasformazione della materia e del tempo, tra barrique e bollicine, tra la densità del mosto e la leggerezza dello spumante. A completare l’esperienza, le opere di Chiara Ventura, realizzate su carta patinata con Aceto Tradizionale e Champagne, veri dipinti sensoriali che dissolvono i confini tra arte e gusto. Il tutto accompagnato dal cocktail Expo Royale, unione tra Vermouth Giusti e Champagne De Venoge: un brindisi simbolico tra due culture liquide, l’una più antica, l’altra più frizzante, entrambe emblema di eccellenza.

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Una Maserati Grecale elettrica — concessa da Tridente Club — ha attraversato il centro storico di Modena come un filo conduttore tra gli eventi, incarnando il connubio tra eleganza, innovazione e sostenibilità. Ogni tappa del percorso, ogni brindisi condiviso, ogni calice sollevato al cielo raccontava la stessa idea: che la cultura del vino non è soltanto degustazione, ma linguaggio, relazione, gesto di appartenenza. FuoriBolla 2025 ha confermato così la propria identità di laboratorio culturale, unendo gli artigiani del gusto, i produttori di Champagne, gli chef emiliani e un pubblico eterogeneo di appassionati. “Lo Champagne è cultura”, ha sottolineato Eros Teboni, campione del mondo sommelier e tra i protagonisti di questa edizione, in un’intervista riportata da Luca Bonacini News: “FuoriBolla non parla solo di vino, ma del modo in cui il vino unisce le persone e diventa racconto collettivo.” Ed è in questa frase che si riconosce il cuore del progetto: la capacità di trasformare un evento gastronomico in un’esperienza diffusa, dove la città diventa un teatro di incontri, calici e storie.

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Il pubblico ha risposto con entusiasmo: oltre diecimila partecipanti, tra degustazioni guidate, aperitivi, masterclass e performance artistiche, hanno animato Modena e Bologna in tre giorni di pura effervescenza. Gli organizzatori hanno voluto sottolineare il valore corale dell’iniziativa, definendola “una festa della materia e dello spirito”, capace di coniugare la ricercatezza dello Champagne con la schiettezza emiliana. Nella lentezza di un sorso o nella musica che accompagna una cena, FuoriBolla racconta un modo diverso di vivere il vino: come gesto contemporaneo, consapevole e poetico.

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