Di origine friulana, ma abile a gestire le ricette liguri o piemontesi, Marco Molaro è uno chef classe ’90 che reinterpreta i grandi classici. Nella dimora nobiliare di Villa Guazzo Candiani, un indirizzo da non perdere.
Il luogo
Un villaggio di 110 abitanti, non distante da Casale Monferrato e dalle sue due uscite autostradali, per poi salire fin qui, spesso in completa solitudine, alla ricerca di uno spicchio di serenità, lontano da tutto, ma non della qualità. "Addentrandosi a Olivola si viene accolti da un piacevole silenzio, rotto soltanto dal canto degli uccelli e, qua e là, da qualche televisore che risuona dalle finestre aperte delle case. Questa pace di certo non sorprende, conoscendo le ridotte dimensioni della popolazione. A stupire, invece, sono le case, che si susseguono una dopo l’altra accomunate da due colori: il giallo delle pietre con le quali sono costruite e l’azzurro delle persiane, una regolarità che rende il borgo alquanto singolare".


Si, la citazione rispecchia il nostro approccio, passeggiando, in attesa di accedere al ristorante I Due Buoi, insegna anni fa presente ad Alessandria (e pure stellato) grazie alla presenza di Andrea Ribaldone. Ma ora è stata trasferita qui, anticipata dal comodissimo e vasto parcheggio, che si presta bene come approccio, in attesa di varcare la soglia di questo antico palazzo. Marco Molaro è oggi il brillante chef.

Langhe e Monferrato
Negli anni '80/90 la proporzione era opposta. Erano nel Monferrato i ristoranti più importanti e qualitativi, mentre in Langa erano proprio pochi gli indirizzi di alto livello; poi, nel nuovo millennio la Langa è esplosa, e ora vanta decine di locali di alta o altissima qualità, mentre il Monferrato rimase marginale, ma negli ultimi anni il livello dei ristoranti di questo spicchio di Piemonte è molto salita. Uno di questo è qui, non appena varcato il cancello e la porta che conduce al sontuoso ingresso, che è un salotto d'accoglienza, seguito dall'infilata di sale decorate e perfettamente restaurate, con le tavole elegantemente apparecchiate, quanto ben distanziate.


Villa Guazzo Candiani
Questo il nome del palazzo, che negli spazi aperti si presta bene come sede di eventi e cerimonie, e se il tempo non sarà clemente, le sale interne faranno da sicuro riparo, accuditi dalle preparazioni di cucina di Marco Molaro, di origine friulana ma abile a gestire le ricette liguri o piemontesi.



Cosa si mangia e quanto costa
L'influenza ligure associata al Piemonte è ben presente in carta, dove troveremo un "must" piemontese come la battuta di fassona, con i suoi originali condimenti, ma anche un zimino di calamari e ceci, che ti porta col pensiero già in Riviera. Di nuovo in Piemonte con gli immancabili ravioli del "plin", e poi divagazioni sulla rotta della via del sale, come sintetizzata da seppie & porcini. Da non perdere la selezione dei formaggi, prima chiudere con dei dessert assai originali. Il tutto, per una spesa attorno ai 70/90 euro. Carta dei vini importante, per non farsi mancare nulla.




Contatti
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