È accettabile una penale simile per lo staff di sala? Il caso scuote il web: vediamo cosa è successo di preciso.
Il proprietario di un ristorante impone ai dipendenti un "risarcimento" di 40 euro per rottura di piatti ed eccedenze in cucina: un caso eclatante che scuote il settore
L'industria dell'ospitalità, spesso percepita come un luogo di convivialità e svago, nasconde al suo interno una realtà lavorativa ben più aspra. Le condizioni deplorevoli, orari estenuanti e continue frizioni tra le diverse figure professionali (proprietari, staff, clientela) sono all'ordine del giorno per molti addetti del settore. Di recente, l'avvento dei social media ha fornito una cassa di risonanza cruciale, trasformando le esperienze individuali in denunce pubbliche di vasta portata. I lavoratori, in particolare i camerieri, hanno trovato in piattaforme come X (precedentemente Twitter) uno spazio per condividere e contrastare le ingiustizie subite quotidianamente. Tra i profili più attivi nel dare voce a queste problematiche spicca quello di Soy Camarero, gestito dal cameriere e attivista Jesús Soriano. Questo account è diventato un collettore di testimonianze che spaziano dalle lamentele dei clienti al malcontento dei dipendenti. L'ultima e più scioccante rivelazione riguarda il messaggio di un ristoratore che impone ai suoi dipendenti di coprire di tasca propria i costi per i danni operativi e gli sprechi.

Il messaggio choc del proprietario
In una chat di gruppo condivisa da un dipendente, si legge l'ordine perentorio del titolare: "Abbiamo appena buttato via, perché ammuffito, un vassoio con 22 spiedini ai tre formaggi senza etichetta. Oggi ci mettete una busta con 40 € dal piatto come risarcimento per le perdite". L'accusa del lavoratore è chiara: il titolare avrebbe già attinto al fondo mance del mese precedente per coprire i costi di piatti rotti e pietanze non più vendibili (come se un errore in sala o le eccedenze di cibo fossero responsabilità dei camerieri!). Questa pratica, oltre a sollevare forti dubbi etici, contrasta apertamente con la normativa sul lavoro. Le spese operative, inclusi i danni accidentali a stoviglie o il deterioramento di derrate alimentari, rientrano nella responsabilità del datore di lavoro, non potendo essere scaricate sul personale né tantomeno prelevate arbitrariamente da mance che, legalmente, spettano ai lavoratori.

La reazione in rete è stata immediata e indignata, con centinaia di utenti e colleghi che hanno espresso solidarietà. Jesús Soriano, nel commentare l'accaduto, ha invitato esplicitamente il collega a intraprendere un'azione legale collettiva: "Non capisco perché non vi riuniate tutti e denunciate l'accaduto. È intollerabile quanti soldi vi stia rubando." Il caso riaccende i riflettori sulla necessità di maggiore tutela per i lavoratori della ristorazione, evidenziando come la prevaricazione padronale e l'abuso di potere rimangano, in troppi casi, una triste costante del settore.