Antica Corte Pallavicina e La Peca: in arrivo la cena a quattro mani stellata più luminosa del parmense.
L'evento
Due fiumi di gusto scorrono da secoli in silenzio: il Po e i Colli Berici. A fine settembre le loro acque immaginarie si incontrano in tavola, quando Massimo Spigaroli e Nicola Portinari daranno vita a una cena a quattro mani che ha il respiro dei territori e la precisione della grande cucina. Il 22 settembre, all’Antica Corte Pallavicina, i fratelli Spigaroli accoglieranno La Peca di Lonigo, ristorante che da decenni è simbolo della migliore gastronomia veneta, insignito di due stelle Michelin e della stella verde per la sostenibilità. Un appuntamento unico, costruito su sei portate e un aperitivo corale, con abbinamenti enologici scelti dalle prestigiose cantine delle due case.

Non è un caso che a legarle ci sia anche un dettaglio scintillante: entrambe sono “Krug Ambassade”, riconoscimento riservato dalla prestigiosa Maison di Champagne a partner selezionati per la loro capacità di incarnare i valori di unicità ed eccellenza. Da questa affinità, e da un’amicizia di lunga data, è nato il desiderio di un evento che celebrasse la cucina come arte di incontro e di racconto.
Due storie parallele che si intrecciano
«Con Nicola e Pierluigi Portinari siamo amici da tempo e abbiamo già collaborato in diverse occasioni. Quello che ci unisce profondamente è la spinta verso una cucina e una ristorazione sostenibile, sia dal punto di vista “umano” – che si rispecchia nell’attenzione al personale e all’ambiente di lavoro – sia nella scelta degli ingredienti, tutte materie prime di altissima qualità, che privilegia i prodotti locali. Questa volta volevamo creare una cena che fosse davvero rappresentativa delle nostre filosofie, un menu armonioso ed equilibrato, capace di unire due territori così diversi eppure vicini nello spirito», racconta Massimo Spigaroli.


E i parallelismi non mancano: da una parte i fratelli Spigaroli, norcini e allevatori, custodi del Culatello e di un patrimonio agricolo che affonda le radici nella Bassa del Po; dall’altra i fratelli Portinari, eredi di una tradizione di macellai, oggi interpreti di una cucina raffinata che ha portato La Peca di Lonigo a conquistare due stelle Michelin e una stella verde per la sostenibilità. Entrambe le famiglie conoscono il valore della terra e del prodotto, ed entrambe hanno fatto della materia prima un punto di partenza imprescindibile, trasformando la semplicità in eccellenza attraverso tecnica e sensibilità.
I piatti come racconti di identità
Il menu della serata è pensato come un viaggio di sei portate, preceduto da un benvenuto conviviale, e accompagnato da vini selezionati dai sommelier delle due case. Spigaroli ci tiene a raccontare due dei suoi piatti simbolo. «Il filetto di suino nero cotto rosato, con consistenze di fico e fondo alla senape e miele, rappresenta perfettamente il nostro approccio. Alleviamo maiali neri pesanti a un chilometro dal ristorante, animali che abbiamo reintrodotto dopo che la razza stava per scomparire. Per noi tutelare la biodiversità non è uno slogan, ma un impegno quotidiano. Abbiamo scelto di abbinare questa carne a un frutto di stagione, il fico, raccolto direttamente dalle nostre piante. Carne e frutta insieme restituiscono un equilibrio che parla del nostro territorio».

Poi c’è l’antipasto: «La terrina di storione del Po con caviale e una battuta di sedano e mela verde alle erbe. Lo storione è uno dei pesci più emblematici del fiume e ci lega indissolubilmente alla nostra terra. Recuperiamo varietà antiche come il Cobice e cerchiamo sempre di lavorare con sapori che abbiano il Dna della nostra storia». A questi si affiancheranno le creazioni dei Portinari, come il soffice d’uovo con cappuccio, tuorlo marinato, succo e bottarga di faraona, o il risotto al peperone chipotle con crudità di gamberi e marasche, piatti che confermano l’approccio tecnico ed emozionale che ha reso La Peca uno dei grandi indirizzi della cucina italiana contemporanea.
Il ruolo dei vini: dialoghi in calice
Se i piatti raccontano terre e stagioni, i calici non restano indietro. L’apertura non poteva che essere con Krug Grand Cuvée 173ème Édition, la bollicina che unisce le due case. Da lì, una selezione che attraversa territori e filosofie: dal Langhe Chardonnay di Isabelle Philine, giovane produttrice biodinamica, al “Pietrobianco” di Daniele Portinari, fino al Pommard 1er Cru “Les Fremiers” di Louis Billard, enologo formatosi anche presso Romanée-Conti.

A curare le scelte, il sous chef Lorenzo Chierici per Antica Corte Pallavicina, forte di una cantina con oltre 1500 etichette, e Matteo Bressan per La Peca, sommelier di straordinaria finezza, capace di creare abbinamenti che rispettano l’identità di ogni piatto senza mai soffocarla.
Una serata di corrispondenze
Alla fine, ciò che rende questa cena speciale non è soltanto la somma di piatti, calici e ambienti. È la corrispondenza di due visioni, la complicità di due famiglie che hanno fatto della cucina un’estensione del proprio vissuto. «Gli ingredienti per una serata perfetta ci sono tutti – conclude Spigaroli – e faremo del nostro meglio per rendere l’esperienza davvero unica per i nostri ospiti». Un’occasione rara, riservata a un numero chiuso di appassionati, che non celebra soltanto la cucina d’autore, ma il dialogo profondo tra due territori, due tradizioni e due modi di pensare la sostenibilità. Un brindisi che attraversa il Po e i Colli Berici, con Krug a fare da filo d’oro.

Il menu completo a 4 mani
Piccole stuzzicherie di benvenuto
(Antica Corte Pallavicina × La Peca)
Krug, Champagne AOC Grand Cuvée 173ème Ed.
La terrina di storione del Po, il suo caviale con una battuta di sedano e melaverde alle erbe
(Antica Corte Pallavicina)
Isabelle Philine, Langhe Chardonnay DOC 2023
Soffice d’uovo con cappuccio, tuorlo marinato, succo e bottarga di faraona
(La Peca)
Daniele Portinari, “Pietrobianco” Veneto IGT 2016
Risotto al peperone chipotle, crudità di gamberi, marasche e aspro di curry
(La Peca)
Maison Valette, Mâcon-Chaintré
Il filetto di suino nero Spigaroli cotto rosato, le consistenze di fico e il suo fondo alla senape e miele
(Antica Corte Pallavicina)
Louis Billard, Pommard 1er Cru “Les Fremiers” 2022
Prugne in due preparazioni, mascarpone, crumble ai cereali e polvere di ibisco
(La Peca)
La mousse di latte su una cialda di grano del Miracolo e la composta d’uva fragola
(Antica Corte Pallavicina)
Cantina Marilina, Pioggia di Stelle Moscato Passito 2017
Piccola pasticceria
Caffè e infusi di bacche
Costo della serata € 350 cad.
Evento a numero chiuso.
Prenotazione obbligatoria.
Per info e prenotazione
relais@acpallavicina.com
+39 0524 936539