Un sovrapprezzo se si sceglie di rimanere più tempo a fare colazione: è polemica per la scelta di un bar spagnolo.
La notizia
Nel pieno della stagione estiva, quando i ristoranti puntano a massimizzare i profitti, un cartello esposto da un locale ha acceso un dibattito feroce sui social media. L'immagine, condivisa su X (ex Twitter) da @soycamarero, ha scatenato un'ondata di indignazione, portando molti utenti a chiedere a gran voce ispezioni immediate.

Il locale in questione ha stabilito regole ferree per i suoi avventori, specialmente per coloro che scelgono di sedersi all'aperto. La politica prevede un tempo massimo di 20 minuti per la colazione, oltre il quale scatta un sovrapprezzo di ben sei euro a persona per ogni ora extra. Come se non bastasse, il cartello chiarisce che la penalità si applica anche a chi consuma per un importo minimo e proibisce esplicitamente "assembramenti di quartiere o di lavoro".

Queste misure, concepite per aumentare la velocità del servizio e ottimizzare gli incassi, hanno scatenato una vera e propria tempesta di proteste. Il punto più discusso è l'assurdità del tempo limite: i 20 minuti includono anche l'attesa per l'ordinazione e per la preparazione dei piatti? Molti utenti hanno fatto notare che un vincolo del genere rovina l'esperienza, trasformando un momento di relax in una corsa contro il tempo. Un'esigenza che, invece di incentivare i clienti, li fa sentire sotto pressione, togliendo ogni piacere a un gesto semplice come fare colazione fuori casa. La situazione ha sollevato un dibattito più ampio sui diritti dei consumatori e sui limiti entro cui un'attività può operare per il proprio profitto.