Il progetto di rilancio è articolato e ambizioso, e poggia su un principio fondamentale: offrire un’esperienza di altissimo livello, senza mai perdere il contatto con il genius loci. Dalla ristorazione all’accoglienza, il microcosmo Poltu Quatu.
Certe rivoluzioni non fanno rumore. Non gridano, non invadono: riscrivono. Come il vento e il mare che modellano la sabbia, l’anima di Poltu Quatu — il “porto nascosto” tra Porto Cervo e Baja Sardinia — cambia. Si muove sotto traccia, con eleganza muta e intenzione precisa, per ridefinire l’idea stessa di ospitalità in Costa Smeralda. Non un semplice restyling, ma una rifondazione: estetica, sensoriale, culturale. Un nuovo modo di intendere la villeggiatura nel Mediterraneo, che abbandona la patina ostentata del lusso per ritrovare il piacere del tempo lento, del design ben pensato, della cucina che sa raccontare, del divertimento che non grida, ma seduce. Dietro questo progetto ambizioso c’è Castello SGR — realtà di punta negli investimenti immobiliari nel settore hospitality — che nel marzo 2024 ha acquisito il borgo con l’intento dichiarato di farne “una destinazione unica, capace di coniugare bellezza naturale e posizionamento distintivo di alta gamma”.

Un borgo che si fa racconto
Nato alla fine degli anni Ottanta, Poltu Quatu è sempre stato un luogo a parte, protetto dalla sua stessa discrezione. Le sue curve morbide, gli intonaci bianchi, la piazzetta silenziosa e la Marina dell’Orso affacciata su Caprera e sull’arcipelago lo rendono simile a un set cinematografico, non a caso scelto anche per il noto A casa tutti bene di Gabriele Muccino. Ma oggi il villaggio cambia registro: da scenario a protagonista. Il progetto di rilancio è articolato e ambizioso, e poggia su un principio fondamentale: offrire un’esperienza di altissimo livello, senza mai perdere il contatto con il genius loci. L’architettura mediterranea è rispettata, le atmosfere rilassate preservate, ma si aggiungono elementi nuovi che ampliano la proposta e la rendono coerente con una clientela internazionale, sofisticata, ma desiderosa di autenticità.

“Siamo orgogliosi di questo intervento, fiore all’occhiello della nostra offerta hospitality, che contribuisce a valorizzare le grandi potenzialità di questa perla del Nord Sardegna, salvaguardando al tempo stesso le caratteristiche uniche del suo territorio”, commenta Giampiero Schiavo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Castello SGR. “Poltu Quatu rappresenta un investimento strategico in una destinazione unica, capace di coniugare bellezza naturale e un posizionamento distintivo di alta gamma. Il nostro obiettivo è valorizzare appieno il potenziale del borgo, arricchendolo con proposte in grado di attrarre una clientela internazionale sofisticata, ampliando l’offerta esperienziale e rafforzandone l’identità”, ribatte Michelangelo Ripamonti, responsabile Hospitality Investments di Castello SGR.
Il debutto di W Sardinia – Poltu Quatu

Cuore pulsante della nuova identità è l’hotel W Sardinia – Poltu Quatu, che apre ad agosto come prima struttura del brand W Hotels in Italia. Il design porta la firma dello studio newyorkese Meyer Davis: 154 camere e suite, geometrie audaci, palette luminose, atmosfere che mescolano glamour contemporaneo e richiami naturali. Ma più che le stanze, è l’anima del resort a colpire: W Lounge per socializzare, WET Deck per sorseggiare drink a bordo piscina, la AWAY Spa per staccare dal mondo, il centro fitness FIT per allenarsi vista mare e il W Beach Club per abbandonarsi a un’estate che non chiede permesso. Chi non pernotta può comunque entrare in questo universo fluido: per un aperitivo, una cena, una serata musicale. La dimensione lifestyle diventa inclusiva, aperta, ma sempre raffinata.
La nuova geografia del gusto

A Poltu Quatu la ristorazione non è un accessorio, ma un linguaggio. Ogni indirizzo racconta un modo diverso di vivere il mare, la terra, le serate d’estate. Il Tanit, per esempio, è una certezza dal 1987: fronte mare e sapori mediterranei, si rinnova negli arredi per entrare in sintonia con il W Sardinia, ma resta fedele alla sua identità. Cucina attenta alla materia prima locale, servizio preciso e mai invasivo: un classico che non invecchia. Arriva direttamente da Dubai, con la sua scia di mondanità internazionale, CouCou, portando in Gallura la sua cifra francese, il design sofisticato e la promessa di una cucina mediterranea fuori dagli schemi. Cocktail d’autore, atmosfera cosmopolita e un’identità sensoriale marcata fanno di questo luogo uno dei protagonisti della stagione.

C’è poi Le Specialità, brand meneghino che unisce pizza d’autore e fine dining, già affermato a Istanbul e Miami. Il Marchese — costola estiva del celebre ristorante romano con amaro bar — propone una cucina verace ma elegante, tra carbonara e cocktail d’autore. A portare il Sol Levante in Sardegna, invece, ci pensa Nobuya, dove la tradizione giapponese si intreccia ai sapori italiani in un dialogo tra sushi e mediterraneo che sorprende senza mai forzare. E poi ci sono le conferme: Aruanã, la storica churrascaria trasferita da Porto Cervo, tempio per gli amanti della griglia, e Caffè della Piazza, completamente rinnovato e affidato alla creatività dello chef stellato Fabio Ciervo, che anima la piazza con una proposta all-day dining pensata per ogni momento della giornata.

Verde Beach: dove il mare è il solo accesso
Un altro colpo di scena arriva dal mare. Perché a Poltu Quatu, certi luoghi non si raggiungono via terra. È il caso di Verde Beach Sardinia, beach club che replica la formula già collaudata a Dubai e Saint-Tropez, ma con una clausola esclusiva: si arriva solo in barca. Socialità elegante, musica di qualità, cucina raffinata orchestrata dallo chef Kanchana e una carta dei vini intrigante. Verde è la declinazione estiva del piacere, senza confini né orari.

Benessere, sport e tempo per sé
Poltu Quatu non è solo contemplazione, ma azione. Il wellness club fronte porto è una palestra di ultima generazione, dove allenarsi con trainer esperti e macchine Technogym. Yoga, pilates, sessioni personalizzate per ritrovare l’equilibrio in un contesto da cartolina. Gli appassionati di racchetta trovano pane per i loro rovesci alla Galimberti Tennis Academy, fondata dall’ex tennista Giorgio Galimberti. Lezioni private, clinic settimanali, allenamenti su misura con coach certificati trasformano la vacanza in una piccola Olimpiade personale. Il rilancio di Poltu Quatu è solo l’inizio di un disegno più ampio. Nuove aperture, collaborazioni artistiche, eventi culturali sono già in programma per i prossimi anni. L’idea non è inseguire le mode, ma creare un luogo capace di rimanere nel tempo. Dove il lusso non diventa più un accessorio, ma un’essenza.