Lo scorso 24 luglio è andato in scena un appuntamento speciale con la regia e l’abbinamento dei Franciacorta di Bellavista. Nella cornice unica del Ristorante Oro, all’interno dell’Hotel Cipriani, A Belmond Hotel - la Head Cheffe Vania Ghedini ha accolto Antonio Guida, del ristorante Seta del Mandarin Oriental, Milano.
Per il secondo anno consecutivo si è confermata di successo la partnership tra l’Hotel Cipriani, A Belmond Hotel e Bellavista, una delle cantine emblema del Metodo Classico di Franciacorta. Le bollicine hanno fatto da sottofondo e accompagnamento al menu a quattro mani tra la cheffe Vania Ghedini del Ristorante Oro, una stella Michelin e situato all’interno dell’hotel sull’isola della Giudecca a Venezia, e lo chef Antonio Guida, due stelle Michelin al Seta del Mandarin Oriental di Milano.



Il ristorante Oro dal marzo 2024 vede la direzione creativa di Massimo Bottura che ha scelto Ghedini come guida del locale. La cheffe vanta diverse esperienze a livello internazionale, tra le quali una lunga permanenza da Sesamo di Marrakesh, sotto la guida della famiglia Alajmo. Chef Antonio Guida, un nome che non ha bisogno di presentazioni nel mondo della gastronomia italiana, ha creato negli anni uno stile fatto di precisione, eleganza e inseguimento dell’equilibrio. Il suo talento è stato arricchito negli anni passati tra Asia e alcune delle cucine più blasonate d'Europa, fino ad arrivare al Seta e alle sue due stelle Michelin.


I piatti
Il viaggio in Laguna è stato un alternarsi di piatti tra Ghedini e Guida, in uno scambio piacevole e raffinato di punti di vista e visioni. Dopo un aperitivo servito nella Terrazza San Giorgio, con gli amuse bouche - tra i quali emerge l’ostrica fritta - ad aprire la cena è stata la padrona di casa con “Laguna”, un chawanmushi che si ritrova a Venezia e raccoglie il profumo di mare. In abbinamento il Brut Teatro alla Scala 2020. A seguire l’elegante Capasanta con bieta, cavolo rapa in crosta di sale, salsa al cedro e aneto di Antonio Guida, a regnare è l’equilibrio e il gioco tra consistenze e acidità, in questo caso è stato abbinato con un Blanc de Blancs 2016.


La cena è poi proseguita con un piatto che già solo per impatto visivo può essere destinato a diventare iconico, l’Omaggio al Carpaccio di Cheffe Ghedini. Un twist sul grande classico della casa - qui vi abbiamo raccontato la storia - dove la carne è accompagnata da una maionese alle foglie di fico e coperta da una sfoglia vegetale che ritrae il pittore Vittore Carpaccio. In abbinamento in questo caso il Rosé 2020.

Dopo aver navigato in rada, si inizia a prendere il largo con due piatti con il carboidrato come protagonista: una pasta per guida e un riso per Ghedini. Ecco allora il Fusilloro con sugarello arrosto, caviale, granciporro e ginepro, una preparazione che abbraccia il mare e la terra, in questo caso abbinato con la preziosa Riserva Vittorio Moretti 2016.

A seguire i fuochi d’artificio del Risotto Fireworks, con una spinta citrica interessante nella sua capacità di preparare al boccone successivo. È stato servito con il Convento Santissima Annunciata 2023.

Si prende finalmente il largo con due piatti golosi, il primo che chiude la parte salata di Antonio Guida e il secondo che apre quella dolce di Vania Ghedini. Il primo è l’Anguilla laccata al vino rosso con foie gras e salsa al rosmarino, un piatto audace che abbina due elementi ricchi di sapore - spesso e volentieri mal usati - con un perfetto equilibrio. In abbinamento una bottiglia in anteprima - era senza etichetta - il Meraviglioso.

A chiudere il Tiramisù di Cheffe Vania Ghedini, un altro classico portato nella contemporaneità abbinato al Nectar. Il dolce risulta alleggerito rispetto a quello tradizionale e la croccantezza aggiunge piacere al morso. La perfetta conclusione per una cena sorprendente per ritmo e per complementarietà tra le pietanze di due cuochi apparentemente lontani, ma che hanno saputo dialogare a meraviglia in un contesto unico.
