Ha fallito il corso di cucina, ma oggi guida un ristorante con due stelle Michelin nel cuore di Seoul. La storia dello chef tasmaniano Joseph Lidgerwood è un perfetto esempio di come il talento trovi sempre la sua strada — anche quando il percorso sembra iniziare in salita.
Un inizio poco promettente
Quando frequentava l’Hobart College in Tasmania, Joseph Lidgerwood non sembrava destinato a un futuro tra fornelli e stelle. Anzi, nella classe di economia domestica, si era beccato un sonoro “non competente”, come lui stesso racconta con un misto di ironia e nostalgia ad ABC. Successivamente fu bocciato proprio al corso di cucina: "Penso di essere stato l'unico tra i 20 studenti della classe ad aver preso una bocciatura". Eppure, proprio in quelle lezioni scoprì il piacere di cucinare, di sporcarsi le mani, di lavorare in movimento. “Non ero bravo a scuola, non riuscivo a stare seduto e seguire le regole. Ma cucinare mi divertiva. Mi dava energia.”

Un talento in viaggio
Dopo aver mosso i primi passi nei migliori ristoranti di Hobart, Lidgerwood ha lasciato la Tasmania nel 2007 per scoprire il mondo. Ha lavorato in oltre 20 Paesi, da Stati Uniti e Regno Unito, fino a Nepal e Sudafrica, spesso organizzando ristoranti pop-up in contesti unici e temporanei. Nel 2018 ha scelto di fermarsi a Seoul, in Corea del Sud. Qui ha aperto Evett, un ristorante di alta cucina che propone piatti coreani rivisitati, preparati con tecniche contemporanee e ingredienti locali, molti dei quali selvatici e stagionali.
Cucina coreana, anima internazionale
Il menu di Evett è una celebrazione della biodiversità coreana. Dalle lumache di mare (golbaengi) al cetriolo di mare (haesam), ogni piatto racconta una storia, spesso costruita attorno a un solo ingrediente esaltato in più varianti — in salamoia, arrostito, fermentato. “Cerchiamo di far risplendere gli ingredienti. Soprattutto quelli unici. Li trattiamo con rispetto, esaltandoli in modi diversi.” Il tutto viene preparato su fuoco a legna, secondo una filosofia che unisce tradizione, sostenibilità e alta tecnica.


Due stelle e un sogno realizzato
Solo un anno dopo l’apertura, Evett ottiene la prima stella Michelin. Nel 2024 arriva la seconda. Un riconoscimento che emoziona lo chef, ma che condivide soprattutto con il suo team di circa 30 persone. “Ho lavorato tutta la vita in ristoranti da una, due o tre stelle. Questa è una vittoria per tutti noi.” Oggi Joseph è una figura rispettata della scena gastronomica asiatica e ha anche partecipato a un reality coreano su Netflix, Culinary Class Wars.
Le sfide di uno straniero in Corea
Aprire un ristorante a Seoul non è stato semplice. Dalla burocrazia all’approvvigionamento, fino al reclutamento del personale, ogni passo è stato una sfida. Senza contare la barriera linguistica. “All’inizio era tutto difficile. Parlare, capire, persino le cose più piccole. Ma grazie a mia moglie Ginny, coreana, ce l’ho fatta.” Oggi comunica con il team principalmente in coreano e vive appieno la vita di Seoul, apprezzandone la sicurezza, i ritmi, le abitudini.

Un futuro ancora da scrivere
Nonostante il grande amore per Seoul, Joseph Lidgerwood non esclude un giorno di tornare in Tasmania, magari con un progetto più semplice e autentico. “In Corea, i miei piatti preferiti sono quelli casalinghi: le zuppe, i pancake. Se facessi qualcosa in Tasmania, sarebbe probabilmente in quello stile.” Nel frattempo, continua a coltivare la sua passione, giorno dopo giorno, nella città che lo ha accolto e che ora lo celebra. “Non è un lavoro da orologio. Cucinare è un movimento continuo, un miglioramento costante. È la mia passione da sempre.”