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Belgio, è polemica per la scelta di un locale: "Chi spende meno di 65€ non può cenare qui”

di:
Silvia Morstabilini
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copertina hotel yalo paul suy

Una serata tra amici, una cena piacevole in terrazza, piatti da condividere e del buon vino. Tutto sembrava perfetto per un gruppo di commensali che aveva deciso di trascorrere qualche ora all’hotel Yalo, nel cuore della pittoresca Gand, in Belgio. Ma al momento di chiedere il conto, l’atmosfera rilassata ha lasciato il posto allo stupore: avevano speso “solo” 60 euro a testa, mentre il locale richiedeva un minimo obbligatorio di 65 euro per persona. La soluzione? Ordinare una bottiglia di vino in più per colmare il divario.

Foto di copertina: @Martin Corlazzoli

La notizia

Quella che può sembrare una politica assurda o, per alcuni, addirittura scortese, è in realtà una tendenza crescente nella ristorazione europea, sempre più alle prese con l’aumento dei costi e l’inaffidabilità di una parte della clientela. A raccontare l’episodio è stato Yarno, uno dei protagonisti della serata, al quotidiano belga HNL, secondo quanto riportato da infobae.com: “Avevamo mangiato bene, ordinato otto o nove piatti da condividere, due bottiglie di vino, e dopo due o tre ore abbiamo chiesto il conto. Ma per il cameriere non era sufficiente: dovevamo raggiungere i 65 euro a testa. Mi è sembrato un modo strano di trattare i clienti”.

hotel yalo1
 

Una regola chiara, ma poco conosciuta

Il ristorante, da parte sua, non ha agito in modo scorretto dal punto di vista formale. La regola del consumo minimo era ben visibile sul sito web, dove viene spiegato che la soglia di 65 euro, bevande incluse, garantisce l’uso del tavolo per tutta la sera nella terrazza coperta. Una clausola trasparente, ma che spesso i clienti non leggono con attenzione, fidandosi di una prenotazione “standard”. Il titolare del ristorante, Paul Suy, ha spiegato il senso della politica adottata: Non possiamo permettere che le persone occupino un tavolo tutta la sera bevendo solo due birre. Questo limita la disponibilità per altri clienti e non è sostenibile economicamente. Per questo motivo applichiamo un minimo di spesa, ma solo per le prenotazioni serali. Chi arriva senza prenotazione non è soggetto a questa regola”.

paul suy manager de lhotel yalo a gand
 

Un segnale dei tempi che cambiano

Il caso dell’hotel Yalo non è isolato. La Federazione Horeca di Bruxelles ha già lanciato l’allarme: questa pratica potrebbe diffondersi ulteriormente. Due le cause principali: l’aumento dei costi del lavoro e la crescita esponenziale dei cosiddetti “no-show”, cioè i clienti che prenotano un tavolo ma poi non si presentano né avvisano. In risposta a questo fenomeno, sempre più ristoranti stanno adottando sistemi di pre-autorizzazione della carta di credito al momento della prenotazione. In caso di assenza ingiustificata, scatta automaticamente una penale. È un modo per tutelare gli esercenti da perdite economiche ingenti, ma anche per responsabilizzare il cliente. Piattaforme come The Fork, tra le più popolari per la prenotazione online, hanno iniziato a limitare gli account dei clienti recidivi, imponendo blocchi o restrizioni a chi annulla frequentemente all’ultimo minuto o non si presenta senza motivo.

Un cambiamento culturale

Il concetto stesso di “minimo di spesa” rappresenta un cambiamento culturale rispetto all’idea tradizionale del ristorante come luogo di libertà e convivialità. In un contesto dove la crisi economica ha colpito duramente il settore, molti gestori cercano nuove forme di equilibrio tra l’offerta e la sostenibilità.

hotel yalo
 

Naturalmente, la reazione dei clienti varia. C’è chi comprende le ragioni economiche e chi, come Yarno, si sente trattato con distacco: Capirei se avessimo ordinato solo acqua. Ma abbiamo mangiato bene e non c’era nemmeno molta gente. È stato comunque strano sentirsi dire che non avevamo speso abbastanza”.

Una lezione per tutti

Al di là delle opinioni personali, l’episodio di Gand rappresenta un monito per i consumatori. Sempre più spesso, le condizioni di prenotazione nascondono dettagli che possono sorprendere. Dalle penali per assenza ai minimi obbligatori, fino alla durata massima del tavolo, oggi è indispensabile leggere con attenzione ogni voce. “La prossima volta controlleremo meglio le condizioni della prenotazione”, ha ammesso Yarno. Un consiglio utile per tutti coloro che amano mangiare fuori ma non vogliono rovinarsi la serata con una spiacevole sorpresa finale.

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