“Studiavo legge, ma poi ho scelto di fare la fornaia: il panificio di famiglia aveva bisogno di me”. È la storia di Georgina Crespo, che oggi tiene in vita i fragranti pani della tradizione. Ecco come!
La panificatrice
Quando una tradizione di famiglia si trasforma in quella di un’intera città, è davvero difficile ignorarla e lasciarla andare. Così Georgina Crespo, da una carriera che si prospettava nell’ambito della giurisprudenza, ora si ritrova a gestire a tempo pieno Fleca Balmes, lo storico panificio di famiglia, dove nel 1988 suo padre Eduard ha sfornato il “primo esemplare di Pan de Jordi”. Questo pane rosso e giallo, tipico della città di Barcellona, è stato realizzato da Eduard, sì, per celebrare il 23 Aprile Sant Jordi, patrono della Catalogna, ma in primis come regalo per Georgina, che proprio al Santo deve il nome.


“Mio padre creò il primo Pan de Jordi dopo aver ricevuto una commissione dalla Corporazione dei Panificatori di Barcellona nel 1988, così facendo estese un regalo che già faceva a me a tutti i fornai. Oggi il 23 Aprile sempre più persone mi fanno gli auguri per l’onomastico, ma anni fa non era così perché il nome, al femminile, non era associato alla data", confida ad Ara la panificatrice tra le più famose di Spagna. Per lei la scelta di dedicarsi a tempo pieno all'attività famigliare, di cui oggi è volto e icona, è stata spontanea nonostante gli studi pregressi in legge. "Nessuno mi ha obbligato a gestire il panificio. I miei genitori mi avevano sempre detto che era un lavoro impegnativo, ma mi dispiaceva che dopo tanti anni chiudesse per mancanza di successo generazionale. Ho preso una decisione, non con la testa, ma con il cuore", confessa oggi a La Vanguardia.

Il Pan de Jordi: la storia
Se è vero che l’idea del pane a strati alterni gialli e rossi - rispettivamente con formaggio (solitamente formaggio di Mahón) e sobrasada, per replicare le quattro barre catalane - è una creazione di Eduard Crespo, negli anni si è trasformato in un’opera collettiva a cui hanno contribuito anche gli altri panifici della città catalana. "Mio padre era molto pratico; realizzava pani di ogni tipo. Quando il Gremi de Flequers de Barcelona si rivolse a lui per pensare a un prodotto che potesse essere identificato con Sant Jordi, ci pensò a lungo; prima di trovare la ricetta definitiva, ha provato, provato e riprovato ancora l’impasto. La sfida non era semplice: doveva creare un prodotto facilmente riconoscibile e replicabile. Mi diceva sempre che l'unione fa la forza e proprio per questo a ogni esperimento condivideva i passaggi della ricetta con i colleghi del settore per migliorarlo. Desiderava che la ricetta si estendesse oltre le mura della nostra attività”, racconta Georgina sempre a LaVanguardia.

Così è stato, oggi è difficile trovare un panificio di Barcellona che durante la ricorrenza non sforni qualche pagnotta del celebre pane, che come vuole la tradizione- nonchè la leggenda - insieme alle rose e ai libri viene regalato ogni 23 Aprile. “Oggi è davvero raro trovare una panetteria che non prepari il Pan de Jordi. Solitamente viene rispettata la ricetta originale, privilegiando i processi artigianali e gli ingredienti naturali. Per mio padre, questi erano aspetti fondamentali, tuttavia alcune aziende utilizzano coloranti per rendere le strisce più distinguibili e vivaci; personalmente non lo farei mai. Rispetto al 100% la ricetta che mi ha lasciato mio padre, perché mi piace già così com'è. Ne adoro il sapore. Oggi nel giorno di Jordi il pane ha assunto la stessa popolarità e importanza delle rose e dei libri, simboli di questa ricorrenza; tutto ciò non sarebbe mai stato possibile senza l'aiuto degli altri fornai della città che hanno adottato e replicato la ricetta. Li ringraziamo tutti", dichiara con umiltà.
