Ospitalità di charme Tradizione e ricercatezza

Casa Monti: a Roma il ristorante dove gustare i piatti comfort di tutta Italia in un top hotel

di:
Lucia Facchini
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copertina casa monti

Dentro un hotel 5 stelle lusso si nasconde un ristorante con i best seller del "mangiar bene" italiano, dal vitello tonnato alla gricia, fino al babà: è Casa Monti, ghiotto progetto dell'omonimo albergo capitolino che esalta la gastronomia regionale con uno stile tutto suo. Sullo sfondo una dimora in cui il calore dell'accoglienza convive con lo spessore artistico e la vocazione artigianale del rione. 

Foto di piatti e drink: Andrea Di Lorenzo


Se vi dicessi dove ho assaggiato la miglior gricia degli ultimi mesi, restereste quanto meno sorpresi dal posto e dal contesto. Noi romani siamo intrinsecamente convinti che i monumenti della cucina laziale trovino il massimo grado di rappresentazione nelle insegne vetuste dagli arredi consumati e l'oste "taccuino alla mano", ma la verità è che spesso il piatto giusto va cercato con l'apertura mentale di chi sa scrollarsi di dosso ogni vecchia certezza.

Tonnarelli alla gricia con carciofi Andrea Di Lorenzo
 

Per superare l'impasse basta arrivare in via Panisperna, stradina storicamente costellata da una parure di botteghe pronte a difendere a spada tratta il proprio fascino d'antan contro l'invasione degli "shop-meteora". Qui, a ravvivare le tinte naturali di una primavera ormai agli albori, dà il suo contributo Casa Monti, 5 stelle lusso e terza scommessa alberghiera del brand francese Leitmotiv Group; una dimora lontana dalla congestione del centro che legge e rilegge il dinamismo artistico capitolino, presentandosi come un "raduno d'autori" chiamati all'appello per saturare gli spazi di opere assortite.

CAM Facade JeromeGalland2jpg
©JérômeGalland

Su questo, però, torneremo meglio fra qualche riga, perché in fin dei conti "non si può pensar bene, amar bene e dormir bene se non si ha mangiato bene” -Virginia Woolf docet. Dunque, entreremo subito nel ristorante della struttura, dove la gricia spariglia le carte in tavola con una mise fuori dal coro.

Casa Monti: il ristorante e lo chef 

CAM Ristorante Jerome Galland 1
©JérômeGalland

Non solo piatti locali, non tanto la "tradizione innovata": la banalità dei claim pseudo-autentici da Casa Monti lascia spazio alla voglia di dire qualcosa di diverso su tutti quei best seller che abbiamo testato decine di volte da Nord a Sud, provando a intercettarne gli aspetti di rilievo per renderli realmente attuali. Una "missione possibile" affidata allo chef Umberto Tuccio, siciliano di nascita e toscano d'adozione, successivamente migrato nell'Urbe per scaldare i motori dell'intero circuito gastronomico del complesso.

Tonnarelli cacio e pepe Andrea di Lorenzo
 
T bone steak Andrea Di Lorenzo
 
Mezze maniche all amatriciana Andrea Di Lorenzo
 

La sfida si colloca in uno spazio chic, eppur vivace nei registri d'accoglienza. Lo dimostra, ad esempio, la modernizzazione del caminetto a cura di Giuseppe Ducrot, che converte il "totem" di ospitalità domestica in una scultura di ceramica smaltata blu-verde, quasi a nobilitare il focolare attraverso dettagli barocchi; oppure, le litografie di Alberto Giacometti e gli scorci effetto film d'autore in bianco e nero, subito riconducibili alle scene sognanti della Dolce Vita.

CAM Ristorante Jerome Galland
©JérômeGalland

Fermo restando l'ambiente open air -particolarmente apprezzato per il pranzo- a colpire è quindi il gradevole mixage di stili nelle sale riservate alla cena, nonché comunicanti con il bancone del cocktail bar e allestite ogni mattina per la colazione (piccolo spoiler: il brunch e il Dancing Tea Party domenicali hanno da poco aperto le porte pure al pubblico esterno).

casa monti brunch
 

Va da sé che la proposta di Tuccio nasca e cresca in un tourbillon di stimoli, forniti sia da una platea piuttosto ampia (fra residenti e viaggiatori), sia dal confronto con una proprietà molto attenta alla componente culturale. Ed ecco il risultato: una sequela di portate che amalgamano l'immediatezza visiva con un cauto slancio tecnico. Non a caso, la sapidità dei primi fa di moderazione virtù, i secondi insistono sul patto di alleanza fra carni, erbe aromatiche e vegetali e ciascun dessert offre spunti di evoluzione rispetto agli eccessi di opulenza "vecchia maniera". 

Umberto Tuccio manfredigioacchini
@manfredigioacchini

I piatti del ristorante Casa Monti

I cadeaux di inizio pasto -dei quadrotti di focaccia calda puntinati da granelli di sale Maldon- mimano lo spuntino della romanità popolare, alternando al classico scrocchio una mollica vaporosa. Così, appena entrati ci si siede, ci si ambienta e tempo 5 minuti si sta già addentando il trancio dorato con una bollicina di rinforzo pescata da una cantina di circa 90 etichette (fra cui un buon 20% strizza l'occhio a eccellenze d'Oltralpe, mentre la restante parte traccia l'identikit di un Lazio virtuoso, senza dimenticare il focus sul Metodo Classico).

Tavola ristorante Andrea Di Lorenzo
 

Nel carosello degli apripista funziona bene il Vitello tonnato, con l'animo tenero ulteriormente rabbonito dal passaggio a bassa temperatura. Non aspettatevi, tuttavia, la solita salsa di repertorio: "Per comporre la maionese parto dall'uovo poché, incorporandovi il brodo di pesce in aggiunta ad acciughe, capperi e tonno", spiega lo chef. Ne deriva una versione cangiante che, lungi dal limitarsi a sbloccare ricordi inossidabili, trova la giusta quadra fra salinità e carnosità, eco del mare e persistenza del fondo di vitello. In soldoni, old but gold.

Vitello Tonnato Andrea di Lorenzo
 

Poi, a sorpresa, la rivincita degli amidi: i Tonnarelli alla gricia di Tuccio, a nostro avviso, sono fra i più validi in zona. Il coup de théâtre? I carciofi presenti in sfoglie fine e asciutte, complice un'oliocottura lieve che emula il fritto senza caricare il piatto. "Volevo evitare qualsiasi tipo di trattamento aggressivo e dare alla primizia pari autonomia del guanciale, una presenza di per sé ingombrante a causa delle note di tostatura spiccata". Traguardo tagliato con un balletto di setosità e mordenza che aggiunge sfumature "verdi" alla ricetta basic (sul fronte trasversalità, citiamo anche la scelta di impiegare un pecorino totalmente privo di lattosio). Nel calice il Fiano di Avellino 'Exultet' 2023 di Quintodecimo, dalla personalità ugualmente sfaccettata.

casa monti gricia
 

È un giro d'Italia il Bottoncino di baccalà alla puttanesca, sia per il ripieno di merluzzo con scorzette di limone (sul doppio asse Veneto-Roma), che per il condimento "Made in Sicily" dagli intensi sentori mediterranei. Senonché l'abilità di rendere il contorno un elemento "primario" torna nel Rombo all'acqua pazza, laddove le sferette di datterino concentrano appieno la solarità meridionale. "Una volta spellate, le lasciamo andare lentamente a 40-50 gradi, evocando in parte il processo di maturazione naturale a cui assistiamo durante i mesi caldi". Aziona la leva olfattiva il timo spennellato sopra il pesce, in riferimento all'origano romano -"perché il territorio, prima di vederlo, lo 'senti' dagli odori". Sul finale, la fragranza del brodo di lische ed erbe tira una riga netta per spianare la strada al dessert.

Bottoncini di baccala alla puttanesca Andrea di Lorenzo
 
Filetto di rombo all acqua pazza Andrea Di Lorenzo
 

Oltre all'ottimo Profiterole in condivisione, il consiglio è quello di lasciarsi stupire dal Babà inumidito con uno sciroppo a base di agrumi, anice stellato, cardamomo e un'esigua percentuale di rum: sarà proprio la bagna poco alcolica a mettere d'accordo i fan del dolce con chi spesso non ne apprezza il retrogusto marcato. Del resto, "alleggerirlo ci consente di servire un rum al bicchiere per chiudere il pairing". Ma -sappiatelo- l'onda lunga del beverage si estende fino al "tetto" dell'albergo.

Craquelin Profiteroles Andrea di Lorenzo
 
Casa Monti Baba Andrea Di Lorenzo
 

Il cocktail bar, la Spa e le suite

Dall'ingresso alla terrazza, lo scenario s'apre a un nuovo concetto di dimensione urbana, sebbene la vita del rione resti il centro di gravità permanente dell'hotel: il rooftop ai piani alti dà l'impressione di entrare in una sorta di prisma cosmopolita, con la palette che cambia continuamente assorbendo le variazioni di luce all day (and night) long. Così, saliti in cima vi aspetta un tête à tête con una Roma sorniona ma insolita, a iniziare dalla drink list che "trae spunto dall'artigianalità del quartiere Monti, associando i cocktail alle professioni dei mastri bottegai" -ci spiega il bartender Flavio Pagano.

casa monti rooftop
 
casa monti drink Andrea Di Lorenzo
 
Casa Monti cocktail bar manfredigioacchini
@manfredigioacchini

Non sorprende che ad aver conquistato il premio simpatia degli avventori negli scorsi mesi sia stata proprio "La Fioraia", "ottenuta a partire da un'infusione di gin, carcadè e fiori di montagna. Vi aggiungiamo una preparazione ai lamponi per rendere il sorso sparkling, effervescente ed 'estivo' con una bella punta di acidità". Il risultato è una linea di miscelazione incline ad accogliere svariati inserti "gastronomici", dall'elisir green a gocce per riprodurre la schiuma dell'albume d'uovo ai toni decisi del caffè di cicoria, fino allo studio sul vegetale nei mocktail. Una curiosità: l'uccellino appollaiato sul bicchiere della "Fioraia" non è un vezzo a prova di flash, bensì la "mascotte" del progetto sviluppato dalla decoratrice d'interni Laura Gonzalez, che ha voluto replicarlo persino nelle stanze come simbolo di libertà espressiva.

Casa Monti cocktail bar jeromegalland
 
Casa Monti letto manfredigioacchini
 
Casa Monti bocajanul
 

Al check-in, un continuo freestyle di sculture greco-romane, affreschi con rimandi botanici, candelabri e paralumi sembra scortare con zelo gli ultimi arrivati, allestendo una "casa dolce casa" di design in cui il calore dell'ospitalità non si perde fra i meandri dello sfarzo. Neanche a dirlo, lo stesso mood percorre le 26 camere e 10 suite in un'alternanza di salottini densi di libri, scacchiere a misura di appassionati in trasferta e testiere dei letti ravvivate da motivi floreali.

casa monti room
 

Last but non least, la Spa progettata a immagine e somiglianza delle antiche terme romane, la cui vena moderna affiora via via dal menu dei trattamenti total body: si tratta, ad oggi, dell'unico centro benessere della città con rituali firmati Susanne Kaufmann. Non resta che scacciar via lo stress ossidativo a colpi di vasca idromassaggio con adiacente vetrata panoramica, oppure rifugiarsi nelle fragranze di un lungo massaggio con ingredienti alpini. Sognando già il maritozzo extralarge della colazione, perché Roma non è mai stata così di casa.

casa monti spa
 

Contatti

Casa Monti

Via Panisperna, 210/212
00184 Roma

ciao@casamontiroma.com

t. +39 064 522 9523

Sito web

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