Non è un critico gastronomico, eppure il 54enne belga Flip Dejaeghere può ormai definirsi un volto noto nell'alta ristorazione. Ogni anno visita centinaia di ristoranti di lusso in tutto il mondo, annotando nei suoi quaderni ogni dettaglio: sapori, consistenze, atmosfere. Non ne fa una professione, non cerca guadagni o notorietà, ma investe tutto ciò che guadagna per coltivare la sua più grande passione: il cibo.
Foto di copertina: @DBA
L’inizio di un viaggio culinario
Il suo amore per la gastronomia nasce quasi per caso. A 18 anni, Dejaeghere non aveva mai messo piede in un ristorante stellato. Fu il suocero a introdurlo a questo mondo, portandolo ogni mese in un nuovo locale fine dining in Belgio. Una volta esaurite le opzioni locali, il passo successivo fu Parigi, poi il resto del mondo. Ciò che era iniziato come un semplice passatempo si trasformò presto in una vera e propria ossessione gastronomica (guardate qui il suo profilo Instagram!).
L’arte di cenare da solo
Uno degli aspetti più curiosi del suo stile di vita è la sua abitudine a viaggiare e cenare da solo. Secondo Dejaeghere, è il modo migliore per concentrarsi esclusivamente sul cibo. Senza distrazioni, può analizzare ogni piatto con la massima attenzione e prendere appunti dettagliati. Molti ristoranti appaiono più volte nei suoi quaderni, perché una sola visita non basta per comprendere appieno la filosofia culinaria di uno chef. "Bisogna osservare l’evoluzione e le idee della stagione", afferma ai microfoni di Rolling Pin.

Una rete di chef e incontri esclusivi
La costanza con cui torna nei migliori ristoranti (l'anno scorso ha totalizzato 264 visite, e il curioso hobby dura da oltre 30 anni) ha fatto sì che Dejaeghere diventasse una figura familiare per molti grandi chef. È così che ha conosciuto nomi del calibro di René Redzepi, incuriosito da quest'uomo che si presentava ripetutamente nel suo ristorante. Nel tempo, ha costruito una rete impressionante di contatti tra i più importanti nomi della gastronomia. Ogni anno organizza un "pranzo di famiglia per chef d’élite", un incontro riservato dove i grandi della cucina si riuniscono per condividere esperienze e sfide comuni, lontano dagli occhi del pubblico e della stampa.
Il costo di un hobby straordinario
Nonostante il suo stile di vita possa sembrare lussuoso, dietro c'è un duro lavoro. Dejaeghere gestisce il proprio studio di commercialista e lavora incessantemente per finanziare la sua passione. Ogni anno spende decine di migliaia di euro in viaggi, cene e soggiorni. Anche se oggi molti chef lo invitano nei loro ristoranti, la maggior parte dei suoi pasti è ancora a sue spese. "Molte persone collezionano auto o opere d’arte, io colleziono esperienze gastronomiche", dice. "Lavoro sodo nel mio studio legale, giorno e notte, per finanziare i miei viaggi".

La sostenibilità del viaggiatore gourmet
Dejaeghere è consapevole dell’impatto ambientale del suo stile di vita e cerca di ridurlo il più possibile. Viaggia spesso in auto elettrica e, quando deve volare, pianifica con attenzione gli itinerari per massimizzare le visite in un singolo viaggio. Quando è a casa, invece, si dedica alla scoperta di ristoranti locali, accettando gli inviti di chef emergenti desiderosi di sottoporre i loro piatti al suo attento giudizio.
La magia della passione
Nonostante le numerose offerte ricevute, Dejaeghere ha scelto di non trasformare la sua passione in una professione. "Se diventasse un lavoro, perderebbe la sua magia", afferma. Il suo viaggio gastronomico è mosso da un'autentica dedizione per il buon cibo, senza secondi fini. E forse è proprio questo il segreto della sua straordinaria esperienza: un viaggio senza vincoli, guidato solo dalla voglia di scoprire il meglio che il mondo della gastronomia ha da offrire.
