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La Barbecue: come una griglieria di famiglia ad Austin ha ottenuto la stella Michelin

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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copertina la barbecue

“Oggi vanno di moda determinati ingredienti e tra un anno potrebbe essere l'esatto opposto, ma l’importante è essere appassionati, creativi e preservare la freschezza e la curiosità: questo è il nostro modo di tenere in vita il barbecue di famiglia”.

La storia

Se può risultare alquanto insolita una stella Michelin assegnata a un ristorante che fa del barbecue il suo vessillo, forse stupisce ancora di più che a vestire i panni del pitmaster sia una giovane donna. La chef Ali Clem, originaria di Fort Worth in Texas, con il suo barbecue ha portato una nuova stella a splendere su Austin. A “La Barbecue”, locale fondato con sua moglie Le Ann Mueller, tristemente scomparsa qualche anno fa, Ali celebra e tramanda la sapienza multigenerazionale nel destreggiare il barbecue appresa proprio dalla famiglia Mueller. Esattamente nella capitale texana la Clem ha scoperto il suo talento nel destreggiarsi davanti alla griglia.

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Se la passione per la cucina era chiara fin da piccola, quando rimaneva ammaliata nell’osservare la mamma e la nonna preparare succulenti piatti, è stato l'incontro con John Muller, fratello di LeAnn, a svelare la vastità del mondo del barbecue. Con gli studi di nutrizione al college e i vari lavori in bar e ristoranti aveva già messo “le mani in pasta”, ma la svolta è arrivata quando John l’ha assunta per aprire un food trailer nella South First Street a Austin, trasmettendole i saperi di 3 generazioni impegnate a cuocere carne. Da allora Clem non ha più “distolto” il cuore dalla griglia fino a trasformare quella roulotte in un ristorante stellato Michelin. Il segreto del suo successo? “La coerenza è l'elemento che alimenta e alimenterà sempre i traguardi del ristorante che ho fondato con LeAnn. In molti mi chiedono se è stato un ostacolo essere donna nel mio settore e io rispondo: assolutamente no. Chiunque lavori in un ristorante affronta sfide quotidiane e non influisce l’essere uomo o donna. Il settore dell’ospitalità è molto impegnativo perché estremamente volatile, oggi vanno di moda determinati ingredienti e tra un anno potrebbe essere l'esatto opposto. L’importante rimane essere appassionati, creativi e mantenere la freschezza e la curiosità”, racconta alla Michelin in questo speciale.

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Nonostante il successo e i traguardi raggiunti, Clem si dimostra un’insaziabile studiosa e collezionista di libri di cucina: “Prendo ispirazione da un sacco di chef diversi e compro i loro libri. Li ho collezionati nel corso degli anni e ogni volta che li rileggo resto affascinata dai diversi stili e dalle ricette. Potrebbe sembrare folle, ma ho guardato il documentario di Martha Stewart tre o quattro volte. È una GOAT. È incredibile”. Lo studio non è però tutto, la passione e l’amore è l’incontenibile entusiasmo sono, infatti, gli altri ingredienti essenziali del successo di Clem, che confida: “A chiunque desidera diventare chef dico: “Cucina. Cucina ciò che ami, cucina ciò che conosci e le persone a cui piace verranno a mangiare il tuo cibo e, naturalmente, accetta le critiche. Io le accetto. Le ascolto, non sono necessariamente una cosa negativa. Le persone possono raccontarti cosa amano e cosa no. Mi rende orgogliosa quando la mia squadra apprezza quello che cucino (e pensare che mangiano barbecue tutti i giorni!). Quando introduco un piatto nuovo o cambio qualcosa e loro dicono "oh, è strepitoso" mi sento davvero appagata. Adoro essere chef, ci sono così tante opportunità in questa carriera, è un lavoro che mi rende felice”.

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