Uno dei più storici ristoranti meneghini ha scelto la rinnovata Galleria Alberto Sordi per diffondere il suo credo gastronomico interpretato dallo chef Edoardo Ferrera.
La storia
Roma vs Milano, un eterno dualismo che spesso si compie anche a tavola. Negli ultimi anni però la cultura gastronomica capitolina è riuscita a insidiarsi con successo e a convincere la maggior parte dei cittadini milanesi, con un conseguente susseguirsi di aperture di trattorie romane tra cui Felice a Testaccio, Eggs, il Marchese e Velavevodetto a Milano. Un evento a senso unico che privava l’Urbe di un ristorante che celebrasse la cucina del capoluogo lombardo, un gap finalmente colmato nell’estate del 2024 dall’inaugurazione di Stendhal Milano, nella rinnovata Galleria Alberto Sordi.


Un indirizzo storico aperto nel quartiere Brera nel lontano 1988 da Italo Manca. Poi negli anni 2000 la svolta, con l’acquisto della proprietà da parte della famiglia Forti che alla storicità dell’insegna aggiunge quel tocco di contemporaneità – sia negli ambienti che nella proposta gastronomica – che eleggeranno nel tempo Stendhal come uno dei migliori ristoranti milanesi della città. Una visione imprenditoriale continuata da Marcello Forti (seconda generazione della famiglia), riuscito nell’impresa di aprire il primo indirizzo meneghino a Roma.

“Portare un po’ di Milano nel cuore di Roma è una vera sfida. Stendhal Milano vuole essere non solo un flagship della cultura gastronomica meneghina moderna, ma in generale un posto dove stare bene in ogni momento della giornata, e per fare questo non c’è niente di meglio del grande salotto della Galleria Alberto Sordi”, racconta Marcello Forti.

Il ristorante
Uno dei tratti distintivi di Stendhal è il verde, colore che ritroviamo anche nella nuova sede di Roma. Un locale sviluppato su due piani – con uno chef’s table di 3 posti al piano superiore – e studiato per accogliere i clienti dall’ora di pranzo fino al dopocena, grazie all’importante progetto di design curato dallo studio internazionale Vudafieri-Saverino Partners. L’insegna meneghina oltre a proporre le tipicità della cucina milanese, ha voluto creare una connessione con Roma attraverso piatti che omaggiano la città, come lo “Spago” alla carbonara e i Bombolotti alla amatriciana, e un intero menu, Degusta Roma, che in 4 atti narra la tradizione culinaria locale. Se invece si vuole assaporare la vera cucina milanese, il Degusta Milano racconta in 5 portate i piatti che hanno fatto la storia di Stendhal.


A curare la proposta del ristorante è l’executive chef Edoardo Ferrera, cuoco genovese classe 1967 che ha avuto la fortuna di cucinare in giro per il mondo – in luoghi come New York, Tokyo e Friburgo – e al fianco di nomi iconici quali Gualtieri Marchesi e Alain Chapel. “I piatti sacri della tradizione convivono con proposte più innovative, che con gli anni sono diventati i ‘nuovi classici della tradizione milanese’ firmati Stendhal Milano, come la bresaola di Wagyu Italiano e i fiori di zucca saltati in padella ripieni di ricotta e pesto alla genovese. E il tutto viene presentato seguendo un’estetica attuale, per svecchiare l’idea dell’antica trattoria milanese, negli ambienti e nel menu, e trasportarla ai giorni nostri. Questo è lo stile Stendhal Milano”, spiega Marcello Forti.

I piatti
Per far immergere fin da subito l’ospite nei sapori della cucina milanese è d’obbligo cominciare con i Mondeghili tradizionali, gustose polpettine di carne immancabili nel menu di Stendhal. Il secondo antipasto è di approccio totalmente diverso: un Tortino di scarola con olive, uvetta, pinoli, alici e fonduta di pecorino. Qui è bravo lo chef nell’esaltare la dolcezza della scarola con la sapidità del pecorino e la persistenza delle alici. Tra i piatti storici di Stendhal c’è, ça va sans dire, il Risotto giallo all’ossobuco e zafferano, perfetto sia tecnicamente che esteticamente, dal bellissimo color oro e un sapore vibrante “causato” dal midollo della carne sciolto in mantecatura e ingentilito dallo zafferano.



Edoardo Ferrera si diverte a “giocare” con l’ottima materia prima a disposizione, come dimostra l’interessante Plin di farina di castagne ripieno di bue grasso e cotto in brodo di cappone – dalla grande trasparenza –, prima di farci assaggiare un’impeccabile Cotoletta di vitella alla milanese. La doratura data dalla nappatura nel burro inorgoglisce la carne, sulla cui superficie viene spolverata una generosa dose di tartufo bianco che dona al piatto un’ottima fragranza.


A chiudere il pasto un mix di dolci ben eseguiti in versione mignon: Lemon Tart, Tarte Tatin, Crème Caramel e Tiramisù al cioccolato, serviti su uno scenico tagliere.

Contatti
Stendhal Roma
Galleria Alberto Sordi, 00187 Roma
T. 06 5582395