Premiata come miglior chef donna dell’Asia, Tam Chudaree Debhakam valorizza gli ingredienti della Thailandia, rendendoli i protagonisti di piatti iconici. Nel suo ristorante di Bangkok la sostenibilità è una priorità assoluta, e guida ogni decisione verso un impatto positivo sull’ambiente e sulla comunità locale.
La notizia
“Gli ingredienti della Thailandia meritano di essere visti e percepiti sotto una luce diversa, proprio come quelli di lusso”, dichiara la migliore chef donna dell’Asia 2025 a 50Best. L’approccio della giovane talentuosa ha portato il suo ristorante di Bangkok a conquistare numerosi riconoscimenti, incluse le due stelle Michelin: i suoi piatti, come gli iconici noodles al nero di seppia, prendono ispirazione dalla tradizione, dal contesto familiare, anche se vengono reinterpretati in una chiave del tutto nuova.

Tam Chudaree Debhakam sognava di diventare un’atleta professionista, ma con sua grande sorpresa, ha scoperto che cucinare le veniva naturale. “Non avevo ciò che serviva per avanzare, eppure ho capito che il mondo dell’enogastronomia e quello sportivo hanno molte cose in comune: lunghe ore di allenamento e pratica, il costante affinamento delle proprie capacità, l’impegno per dare il massimo e il supporto reciproco”.

Gli anni passati negli Stati Uniti, in particolare al Blue Hill at Stone Barns, le sono stati di lezione, “È un posto che ti fa mettere in discussione i sistemi alimentari esistenti e riconsiderare la provenienza della materia prima che maneggiamo ogni giorno. Tutto inizia dalla fonte: dove vengono coltivati determinati prodotti? E quanto lavoro c’è dietro? Quindi mi sono chiesta se potessi fare di più, come creare qualcosa che avesse un impatto duraturo sulla comunità”.

“Nonostante lo spazio limitato riusciamo ad autoprodurre diverse piante: alberi di arancio amaro, cow slip creeper, moon fruit, lemongrass e lotus, camomilla e karonda, oltre alle erbe indigene. Il compost proviene dagli scarti, quelli che non vengono impiegati per arricchire i brodi o fermentati per il kombucha. Ora ho compreso come implementare la sostenibilità, ci vogliono tempo, denaro e dedizione, ma non è impossibile. I candelabri qui vengono realizzati con i gusci delle uova e i frutti di mare, è un riutilizzo ingegnoso”.

“Tutto il resto proviene dal paese, come il riso nero aromatico Samerng. Senza i produttori locali non saremmo qui a raccontarvi di questo grande progetto. Parte tutto da loro. Anatomy of a River Prawn, realizzato con gamberi Phatthalung, è un esempio: bisogna capire da quale ecosistema proviene il crostaceo, di cosa si nutre, comunicare con i pescatori, prima di diffondere storie e informazioni”.

E conclude: “In futuro vorrei dar vita a uno spazio in cui poter ricercare, sviluppare, e condividere idee su come valorizzare al meglio i tesori della mia amata terra. Non sempre riesco a gestire bene la pressione, è un processo lungo, ci saranno sempre momenti no; quindi, cerco di ricordarmi il motivo per cui abbiamo intrapreso questo viaggio e dove siamo arrivati ora”.