Eva Guzmán e Fernando Rodríguez fanno ritorno nel piccolo villaggio di Banzas, in Galizia, per mettersi in proprio. La coppia, che ha saputo sfruttare l’immenso potenziale dei prodotti provenienti dalla terra, ha attirato l’attenzione della Rossa, e conseguentemente il loro gourmet, O Secadeiro, si è aggiudicato un posto fra le pagine della prestigiosa guida.
La notizia
A Banzas, un borgo galiziano incastonato nella Serra de Outes con appena 80 abitanti, la tradizione si intreccia con l'innovazione grazie a O Secadeiro, un ristorante che ha appena conquistato un posto nella prestigiosa Guida Michelin.
Dietro a questo progetto ci sono Eva Guzmán e Fernando Rodríguez, due visionari che hanno deciso di riscrivere il futuro culinario della loro terra, trasformando un vecchio essiccatoio di grano in un luogo dove il gusto si sposa con la sostenibilità.
Dopo anni trascorsi nelle vivaci cucine delle città, Eva e Fernando hanno scelto di tornare nel loro villaggio natale durante la pandemia, abbandonando il frastuono urbano per dedicarsi a un sogno: creare un ristorante autentico che valorizzasse i sapori della tradizione. “Abbiamo sempre saputo che volevamo tornare a Banzas e costruire qualcosa qui, anche se non immaginavamo sarebbe stato così presto”, racconta Fernando a Infobae.
La loro cucina si basa su un legame profondo con la terra: gran parte degli ingredienti proviene dall’orto che circonda il ristorante, integrato con prodotti di piccoli fornitori locali. “La freschezza e il sapore che otteniamo coltivando direttamente sono impossibili da replicare con ingredienti acquistati”, spiega lo chef.
Il ristorante prende vita in un’antica costruzione in granito che un tempo serviva per essiccare il grano, appartenente alla famiglia di Eva. Dopo due anni di attenta ristrutturazione, il vecchio essiccatoio è stato trasformato in uno spazio suggestivo, dove le pietre antiche raccontano storie di un tempo passato e accolgono un presente pieno di creatività.
La proposta gastronomica di O Secadeiro ruota attorno a un menù degustazione di otto portate, offerto al prezzo di 58 euro. È una celebrazione della cucina locale, dove le verdure sono protagoniste, accompagnate da carne, pesce e frutti di mare, in base alla stagione. “Se la terra ci dà piselli, cuciniamo con i piselli. Se ci dà carciofi, lavoriamo con i carciofi”, spiega Fernando.
Tra i piatti che hanno conquistato i palati più esigenti c’è uno spezzatino di zampetti di maiale e lentellón, un fagiolo autoctono coltivato solo nella valle. La filosofia è chiara: mantenere vivo il legame con il territorio, reinterpretando la tradizione con eleganza.
L’inclusione nella Guida Michelin rappresenta un importante riconoscimento per O Secadeiro, che diventa un faro per chi cerca esperienze culinarie autentiche lontano dalle grandi città. “Questo riconoscimento ci dà visibilità e ci aiuta a raggiungere quei clienti che forse non ci avrebbero mai scoperti”, riflette Fernando.
In un mondo dominato dalla frenesia urbana, O Secadeiro è un inno alla lentezza e alla genuinità. È la dimostrazione che anche in un piccolo borgo di campagna è possibile creare qualcosa di straordinario, unendo passione, rispetto per la terra e grande maestria culinaria.