Creare comunità, superare sfide e celebrare l’orgoglio colombiano: è con queste basi che Harry Sasson, chef di Bogotá, ha costruito una carriera che lo ha portato a ricevere il prestigioso Woodford Reserve Icon Award nell’ambito dei 50 Best Restaurants dell’America Latina 2024.
Un viaggio iniziato in Canada
Quando Harry Sasson inaugurò il suo primo ristorante, H. Sasson Wok & Satay Bar, nel 1995, l’obiettivo era chiaro: condividere con i colombiani ciò che aveva appreso nei cinque anni trascorsi lavorando in Canada. Il menu era un viaggio attraverso sapori e culture lontane, con piatti che spaziavano dagli ingredienti asiatici al foie gras, fino al risotto. “Ero giovane, volevo mostrare i sapori e le competenze che avevo scoperto,” ha raccontato Sasson nel suo discorso durante la cerimonia di premiazione a Rio de Janeiro. In quegli anni, la sua cucina seguiva le tendenze internazionali, ma una svolta decisiva arrivò quando sentì parlare di Gastón Acurio, lo chef peruviano che stava ridefinendo l’orgoglio culinario del proprio paese attraverso ingredienti e piatti tradizionali. Ispirato da questa visione, Sasson iniziò a riscoprire le sue radici.
Promuovere la cucina colombiana
Oggi, a distanza di trent’anni, Sasson è un portavoce della gastronomia colombiana, come racconta 50 Best sul suo sito. Il suo ristorante, ora noto come Harry Sasson, ha evoluto la sua proposta culinaria per abbracciare prodotti locali di altissima qualità, come i cuori di palma del Putumayo e il miele amazzonico, accanto a piatti tradizionali come le arepas.
“Prima i clienti stranieri chiedevano di assaggiare qualcosa di colombiano, ma non c’era nulla sul menu,” spiega Sasson. “Oggi possiamo offrire un’incredibile varietà della nostra gastronomia.”
Il re della cucina colombiana che ha a cuore lo staff
Con una carriera iniziata a soli 17 anni presso l’hotel Hilton di Bogotá, Sasson ha sempre avuto le idee chiare sul suo futuro. Dopo il ritorno dal Canada, aprì il suo primo ristorante a 26 anni e, negli anni seguenti, gestì sette locali, tra cui Club Colombia e Harry’s Bar. Tuttavia, è con il ristorante Harry Sasson, situato in una storica villa mock Tudor con un’iconica estensione in vetro e acciaio, che lo chef si è guadagnato il titolo di “re della cucina colombiana.” Il suo staff? Sereno e motivato. "La pandemia ha cambiato il nostro modo di lavorare, il nostro modo di pensare", ha dichiarato a 50 Best. "L'ospitalità è dura. Cuochi e camerieri sono in piedi tutto il giorno per turni lunghi e stressanti. Volevo che i miei dipendenti potessero trascorrere i weekend con le loro famiglie, per lavorare meno ore". Attualmente, dunque, il personale lavora o la mattina o il pomeriggio -mai in entrambi i momenti, onde evitare i turni spezzati- e Sasson ha assunto nuove leve per ridurre il carico complessivo. Lui stesso afferma poi di trascorrere maggior tempo con la famiglia rispetto agli inizi.
Dedicarsi alla comunità
Nonostante il successo, Sasson non ha mai dimenticato l’importanza di restituire qualcosa alla società. Insieme a sua moglie, Cristina Botero, ha fondato la Fundación Gastronomia Social, un’iniziativa che mira a migliorare la qualità della vita di persone svantaggiate attraverso programmi di formazione, sostenibilità e lotta allo spreco alimentare. Tra i progetti più significativi, vi è una rete di mense che fornisce pasti caldi a 1.600 bambini e giovani ogni mese e corsi intensivi per formare nuovi professionisti nel settore della ristorazione.
Tre decenni di crescita
A 30 anni dall’apertura del suo primo ristorante, Sasson guarda con orgoglio a ciò che è riuscito a costruire. Mentre una nuova generazione di chef, come Álvaro Clavijo e Leonor Espinosa, continua a spingere la cucina colombiana verso nuove vette, Sasson rimane un pioniere che ha aperto la strada. Con la sua generosità, la dedizione alla Colombia e il costante impegno per la comunità, Harry Sasson è diventato una vera icona latinoamericana. Il Woodford Reserve Icon Award 2024 è solo l’ultimo di una lunga serie di riconoscimenti meritati.