Il datore di lavoro la manda a casa, nonostante sia lei la parte lesa: una cameriera vittima di molestie ottiene il risarcimento.
La notizia
Il settore della ristorazione, spesso sinonimo di passione e convivialità, nasconde una realtà oscura: il problema delle molestie sessuali. Secondo un'indagine condotta dalla Camera del Lavoro di Vienna (AK), il 79% delle donne intervistate ha dichiarato di aver subito o assistito a episodi di molestie negli ultimi due anni. Un dato inquietante che getta luce su un problema ancora troppo diffuso. Tra i casi più emblematici, racconta Rolling Pin, uno recentemente portato in tribunale ha fatto discutere per le sue implicazioni. Una cameriera, dopo il turno di lavoro, si era trovata a festeggiare con una collega e un collega. La serata, però, si è conclusa con un episodio scioccante: l’uomo, visibilmente ubriaco, ha tentato di molestarla nella sua abitazione. La donna è riuscita a rifugiarsi in bagno e a chiamare la polizia, che ha arrestato l’aggressore.
Ma la storia non si è fermata qui. Il suo datore di lavoro, invece di sostenerla, ha preso una posizione incredibilmente discutibile: ha sì licenziato l’aggressore, ma anche allontanato la donna stessa. Secondo il capo, infatti, la dipendente stava "creando tensioni" tra i colleghi per aver parlato dell'accaduto. Questa decisione è stata contestata in tribunale, che ha stabilito che il comportamento del datore di lavoro era discriminatorio e lesivo della dignità della lavoratrice. La sentenza ha portato al risarcimento di 4000 euro in favore della donna, un gesto simbolico ma significativo in una vicenda che avrebbe potuto facilmente essere insabbiata.
La Camera del Lavoro di Vienna ha preso posizione su questa e altre storie simili, chiedendo regole più rigide per le aziende che non adottano misure preventive contro le molestie. Tra le proposte, una sanzione minima di 5000 euro per i datori di lavoro privi di un piano di prevenzione adeguato. Inoltre, ha invitato i ristoratori a seguire le linee guida sviluppate con i sindacati e la Camera di Commercio per proteggere i lavoratori. Episodi come questo non possono essere ignorati. È essenziale che le aziende si assumano la responsabilità di garantire ambienti di lavoro sicuri e rispettosi. La vicenda della cameriera, pur nella sua tragicità, rappresenta un esempio di resilienza e un monito per cambiare una cultura troppo spesso basata sull'omertà e sulla tolleranza verso comportamenti inaccettabili.