Tre fratelli e un progetto di ospitalità che punta tutto sull’accoglienza: storia del nuovo tristellato spagnolo.
La notizia
“Casa Marcial si trova nelle Asturie, nel bucolico villaggio di La Salgar, a tre chilometri dalla città di Arriondas nel Comune di Parres. L'esperienza inizia già prima di sedersi a tavola, durante il viaggio stesso verso il ristorante, in un ambiente rurale circondato da un suggestivo paesaggio montano. Ci sentiamo molto fortunati ad abitare in questa zona meravigliosa, tra il mare, il fiume Sella e le montagne, con splendidi scenari che danno sulla Sierra del Sueve”. Così si legge sul sito web del nuovo e unico gourmet tristellato spagnolo, appena premiato nella Guida Michelin 2024.
La sua storia ha dell’incredibile, poiché inizia a profilarsi dall’umile attività di Marcial Manzano, proprietario di un bar con bottega che anni orsono vendeva qualsiasi cosa, dai calzini all’aspirina. L’umile locale divenne poi un ristorante, dove Olga Sánchez, madre degli attuali gestori, cucinava fabada, pitu de caleya e cabritín su ordinazione, mentre i vicini giocavano a carte. A poco a poco la nuova generazione subentrò alle precedenti: quando il figlio, Nacho Manzano, di 53 anni, lasciò il lavoro in un ristorante di Gijón e prese in mano l’insegna di famiglia nel novembre 1993, Casa Marcial iniziò a scommettere sull’impiattamento creativo e la tecnica moderna per valorizzare le eccellenze asturiane.
Più tardi un'altra sorella, Esther, entrò in cucina per apportare il suo contributo; ultima arrivata, la minore dei tre, Sandra. Da lì la rincorsa alle stelle: nel 2000 arrivò la prima, insieme ad altri numerosi premi, e 10 anni dopo la seconda. Adesso, insieme ai fratelli, c'è nella squadra un membro della nuova generazione, Jesús Sánchez Manzano, figlio di Esther. A conquistare gli ispettori “i piselli alla griglia con cococha di nasello, la sua essenza e funghi, nonché la spettacolare cottura di tutti i pesci di fiume." Ma niente scelte obbligate: i menu sono tre (più l’opzione alla carta) e costano 200, 165 e 135 euro. Non manca una proposta di antipasti per mangiare “easy” a 50 euro, godendo comunque di una cucina a tre stelle Michelin.
La reazione dei fratelli di fronte al terzo macaron? Di grande sorpresa ed emozione, ma sempre rimanendo con i piedi per terra, come raccontano a La Voz De Asturias: “Non si tratta di cucinare bene un giorno e leggermente meno il successivo; piuttosto, bisogna imporsi di essere costanti. Ma, ehi, alla fine cuciniamo per i nostri clienti. Alla fine, il bello è che ci godiamo il viaggio e la ricompensa appartiene in primis agli ospiti. Poi se una guida prestigiosa, la più importante a livello gastronomico, come la Michelin, ti assegna il suo massimo riconoscimento, certo sei entusiasta. Nonostante ciò, il traguardo raggiunto non cambierà nulla. Siamo persone tranquille, semplici e non ci montiamo la testa!”
