Nella piccola città di Teramo, una tradizione che rischiava di scomparire ha trovato un baluardo in Dario Di Attanasio, il più giovane arrotino d’Italia. Con soli 20 anni, questo ragazzo non si limita a perpetuare un mestiere antico, ma lo rinnova con passione e modernità, attirando clienti illustri come chef di fama e parrucchieri professionisti. Una storia di dedizione e talento che dimostra come l’artigianato italiano possa ancora trovare spazio e prestigio nel mondo contemporaneo.
Tutte le foto da Instagram. La carne in copertina è della Macelleria Properzi
Una tradizione di famiglia dal 1843
Dario porta avanti un’eredità che risale al 1843, anno in cui suo nonno fondò l’attività di affilatura. Un piccolo negozio situato nel centro storico di Teramo, dove l’arte di rendere taglienti coltelli e forbici si tramanda da generazioni. Cresciuto osservando suo padre Alessandro lavorare con pazienza e precisione, Dario ha sviluppato fin da bambino una profonda ammirazione per questo mestiere. «Ho scelto questa strada per dare valore all’artigianato italiano e omaggiare la storia della mia famiglia», racconta qui al Messaggero, che ne ha riportato la storia. Nonostante la giovane età, Dario ha deciso di intraprendere un percorso controcorrente, abbracciando un’arte che, nell’era del digitale, rischia di essere dimenticata. «Molti giovani non si avvicinano all’artigianato perché mancano maestri che insegnano con pazienza, e si vive in un mondo che va sempre di fretta», riflette. Ma per Dario, il fascino di questa professione è insostituibile.
L’equilibrio tra mestiere e innovazione
Lavorare al fianco del padre non è solo un’occasione per apprendere i trucchi del mestiere, ma anche per arricchirlo con un tocco di modernità. Alessandro, che ha cresciuto Dario tra le mura della bottega, ricorda con affetto i primi passi del figlio: «Quando aveva 6 anni, veniva qui a darmi una mano con gli scontrini. Crescendo, ha iniziato ad apprendere le tecniche di affilatura, e ora mette una passione incredibile in ciò che fa». Questa sinergia tra generazioni è il segreto del successo della famiglia Di Attanasio: da un lato, l’esperienza e la precisione del padre; dall’altro, l’entusiasmo e l’attenzione di Dario verso le novità del settore. «Il mondo della coltelleria è in continua evoluzione, con materiali sempre più performanti. Per questo sono sempre in aggiornamento», spiega il giovane arrotino.
Una clientela d’eccellenza
Il lavoro di Dario non si limita a restaurare vecchi strumenti: ogni affilatura diventa una ricerca di perfezione, indispensabile per chi utilizza coltelli o forbici come strumenti di precisione. Chef e parrucchieri, in particolare, si affidano alla sua maestria per ottenere prestazioni impeccabili dai loro attrezzi. Per uno chef, ad esempio, un coltello ben affilato è essenziale per garantire un taglio preciso e privo di contaminazioni, mentre per un parrucchiere una forbice impeccabile può fare la differenza tra un taglio banale e un’opera d’arte. La dedizione di Dario gli ha permesso di conquistare il rispetto di professionisti esigenti, trasformando la sua bottega in un punto di riferimento non solo per Teramo, ma per un pubblico sempre più ampio.
Il futuro dell’artigianato italiano
La storia di Dario è un esempio di come l’artigianato possa tornare a essere un pilastro dell’economia locale, soprattutto se supportato da nuove generazioni pronte a raccogliere il testimone. «Spero che sempre più giovani si affaccino a questo mondo», afferma. «Amo questo lavoro perché non ci si ferma mai: c’è sempre qualcosa da imparare e migliorare». Il mestiere di arrotino, che molti potrebbero considerare un relitto del passato, si rivela invece straordinariamente attuale. Non solo perché soddisfa esigenze concrete, ma anche perché incarna valori preziosi: la cura per i dettagli, la dedizione al lavoro e il rispetto per le tradizioni. Con Dario, l’antica arte dell’affilatura trova un custode capace di traghettarla verso il futuro. E in un’Italia in cui le botteghe artigiane stanno progressivamente scomparendo, il suo esempio è un segnale di speranza, un invito a riscoprire e valorizzare il nostro patrimonio culturale.